Voglio rivalutare la mia concezione di Zen

Voglio rivalutare in me la concezione "statico-parzialista-martellata e rigida" del Buddismo stile Zen dei giapponesi.
Poiché lo Zen non è il Buddismo originale ..che è Indiano e che è di Gautama.

Oggi ho letto un aforisma degli Zen che mi ha colpito per la sua limpidezza e verità:

Prima che una persona studi lo Zen,
i monti sono monti e le acque sono acque;
dopo una prima occhiata alla verità dello Zen,
i monti non sono più monti e le acque non sono più acque.
Dopo l'illuminazione, i monti tornano ad essere monti e le acque a essere acque.

In effetti è reale la cosa, coincide anche col fatto inequivocabile che sia Realtà assoluta che Realtà relativa debbano esistere, e per forza lo debbano, doverosamente devono.
Ma non devono coesistere, ognuna deve essere staccata, altrimenti l'Assoluta si inquinerebbe e ciò paradossalmente non può essere.
Cosi anche paradossalmente la Relativa diventerebbe all'istante Assoluta (il chè non è possibile ..può tendere ma mai arrivare all'assoluto infinito eterno ecc..) oppure in alternativa ne verrebbe immediatamente trascesa e inglobata .. quindi sparirebbe in un solo istante (le realtà relativa).

Concetti difficili da comprendere .. ma è logica matematica .. pensateci e vedrete che matematicamente è cosi e non in altro modo è possibile.

L'unica situazione in cui, un esperto maestro Yogi, pur essendo il Brahman in prima persona e pur essendo in stato di completa VEGLIA MENTALE ATTIVA esente da meditazione o stadio meditativo di alcun tipo, possa "coesistere nel mondo fisico" è la situazione del JivanMukti .. il Risvegliato Vivente che tale rimane pur essendo:
- senza pensiero
- senza mente
- senza ego
- senza alcun apparente bisogno (di cibo di sete e di altre funzioni corporali)

Restano attive:
- uno stato d'animo paziente e semplice che vede gli oggetti e le cose come fossero giocattoli, cose, cose buone ma di cui non si ha alcuna necessità
- una coscienza perfettamente limpida esente da pensiero grossolano e pensiero fine, non c'è pensiero alcuno, ne logica di basso o alto livello
- tutto appare per ciò che è effettivamente, una costruzione, un composito, un irreale che è comunque gradito e gradevole anche se del tutto inutile e non affascinante.
- la vita del momento appare denudata di qualsiasi sua importanza ed è notata per ciò che è effettivamente, un momento, un istante di un incalcolabile ed eterno tempo .. dentro cui però neanche il tempo esiste, e lo spazio con i suoi oggetti sono li si.. ma come per caso e a casaccio.

E anche questa situazione sbalordente io ho provato, provata a volte (agli inizi) per pochi minuti, poi per ore.

Data la buona memoria la situazione è sbalorditiva, la perdita mentale rende completamente inermi inizialmente e poi invece è lo stato d'animo che procede ma il modo e lo stato dell'essere, cosi messo a nudo da ogni schermo, facciata, maschera e circuito mentale egoico, interagisce con gli oggetti e gli eventi in maniera completamente inaspettata e inusuale, come se effettivamente non ci fosse alcun genere e tipo di differenziazione tra tutto ciò che è esterno e l'interiorità di chi è in JivanMukti: massima espressione del Sé Vivente, senza nessun dubbio...

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Cose utili da studiare:http://www.tuiillago.it/joomla/aforismi/55-aforismi-buddismo-chan-e-zen