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Ecco cosa accade poco prima e poco dopo la morte
4/23/2019, 00:28 Da Lancillotto2013
Esperienze di morte con ritorno di alcune persone.
Se la morte è una delle poche certezze della vita, uno dei misteri antropologici che da sempre …
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Strani eventi
7/25/2021, 19:17 Da Lancillotto2013
L'altra settimana stavo spiegando la Trimurti e i compiti, ei pregi e i difetti dei 3 Dei principali che sono adorati da varie religioni con nomee …
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nuova registrazione + foto..
5/24/2019, 10:29 Da kardec
salve a tutti..l'altro giorno abbiamo provato a fare una nuova registrazione,dopo che la mia compagna ha posto la domanda,si sente una voce che …
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Interferenze
8/26/2019, 13:40 Da VannaGio
Ciao a tutti, questa mattina mi è successa una cosa alquanto strana. Inizio con il dire che ho perso mia nonna circa un mese fa. Come dicevo questa …
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Assemblea sull'acqua
6/26/2019, 23:47 Da Lancillotto2013
Dopo lunga e molto dura e anche accesa assemblea sull'acqua potabile e l'acqua addolcita in condominio, da mettere sulla condotta generale, cosa …
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nuovo evp
2/19/2019, 22:54 Da kardec
salve ragazzi,dopo tanto tempo siamo riusciti ( o almeno credo ) di aver registrato un nuovo evp!
la registrazione di questo video,l'abbiamo decisa …
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Armani? Non comprategli niente!
Armani? Non comprategli niente!
Dopo anni di battaglie legali e polemiche infinite, si è arreso il titolare del Timbrificio di Treviglio, Luca Armani possessore del sito ARMANI.IT. Ha lasciato e ha detto basta annunciando la chiusura dell'attività come fosse un necrologio funebre ma di tipo aziendale.
E' terminata in questa modalità la perigliosa odissea di Luca Armani, titolare da ben 23 anni del negozio di via Isser a Treviglio - Bergamo, che da ben 11 anni era alle prese con una causa legale contro lo stilista Giorgio Armani per rientrare in possesso del sito web.
La giusta battaglia e difesa legale di Luca del suo sito-internet contro il celebre ideatore di moda milanese lo ha rovinato economicamente e costretto ad abbandonare la sua piccola attibvità e il suo negozio.
Luca ci spiega che per il sito web con il nostro cognome Giorgio Armani mi ha dato solo 150.000 euro, ma anni di processi e lotte giudiziali sono costati il triplo, quasi 450.000 euro e così oggi è schiacciato dai debiti. A giorni la banca lo metterà in mezzo alla strada, pignorando casa e laboratorio, per rientrare con i debiti fatti per difendersi.
La vicenda comincia nel lontano 1998, quando Luca Armani, appassionato di web online, scopre di essere denunciato dalla casa di moda più importante d'Italia.
La Casa Armani, questa "maison" esigeva a tutti i costi il dominio web che il commerciante di Treviglio, un piccolo timbrificio di provincia ma omonimo dello stilista il suo cognome, anche se non concorrente in alcun modo con il settore Moda, aveva regolarmente registrato e di cui aveva il regolare possesso di registrazione domini e spazio web.
Luca ricorda che da quel giorno infausto in famiglia tutto è cambiò improvvisamente per tale attacco giuridico e poi mediatico. Il padre perse il lavoro, e il tempo per appoggiare Luca nel suo negozio di Timbri e ne risentì anche l'affetto e la serenità di sua madre.
Dopo la prima sentenza di condanna, Luca Armani ha passato momenti pesanti, molto brutti e si è ammalato in modo serio, colpito da questa incresciosa manovra della più nota Giorgio Armani stilisti di alta moda.
Luca Armani per raccogliere fondi e proseguire la sua difesa legale contro un Elefante, una grande Holding, oggi in tutto il mondo, aveva anche provato a vendere un rene per recuperare denari da spendere in avvocati.
Il commerciante di Bergamo negli anni ha fatto anche più scioperi della fame per attirare l'attenzione pubblica sul suo caso, quello di una piccola azienda famigliare che di doveva difendere da un colosso multinazionale.
Luca ha raccolto tanta solidarietà e promesse, ma non più di pochi euro, ma molto pochi, da chi avrebbe dovuto aiutarlo, ovvero tutti i piccoli e medi imprenditori italiani che, giustamente continuarono a farsi gli affari loro.
Per questo fù costretto a chiudere il timbrificio, una chiusura annunciata causata da un giudizio ritenuto errato e forse anche del tutto arbitrario e quindi illegale, da molti giuristi nazionali di elevata esperienza e riconfermato anche dalle normative legali attinenti le legislazioni di marchi e siti web, i quali esprimono chiaramente la non prevaricazione di un Marchio Registrato su un Nome a Dominio, in specifico ove non via confondibilità e conocrrenza settorie UGUALE E IDENTICA IN OGNI SUO PUNTO PRODUTTIVO E COMMERCIALE.
Siamo di fronte all'ennesimo caso di mala giustizia? Io direi di si, e con l'aggravante di aver dato ragione al solito Colosso commerciale che, oggi, non sappiamo dove effettivamente produca i suoi prodotti, si spera non in parti del mondo dell'estremo oriente o in zone africane e dove non vi sonbo ne sindacati, ne regole lavorative e magari anche un ottimo sfruttamento del lavoro minorile.
La piccola azienda Luca, dopo immani sofferenze sopportate con estrema rassegnazione, ha raggiunto il regno dei giusti l'animo della buona di Ditta Luca Armani dopo 23 anni è stata abbattuta DAL DIO DENARO e dalla LEGGE DEL PIU' FORTE, a mio parere personale.
Si spera solo per il Sig. Luca Armani che egli riesca a salvare almeno la casa per i suoi piccoli miei figli, ma qui la faranno grande le avidità bancarie e forse anche, ma non lo si spera, la mancanza di protezione dello Stato verso questo piccolo ma coraggioso e onesto LAVORATORE ITALIANO.
E' terminata in questa modalità la perigliosa odissea di Luca Armani, titolare da ben 23 anni del negozio di via Isser a Treviglio - Bergamo, che da ben 11 anni era alle prese con una causa legale contro lo stilista Giorgio Armani per rientrare in possesso del sito web.
La giusta battaglia e difesa legale di Luca del suo sito-internet contro il celebre ideatore di moda milanese lo ha rovinato economicamente e costretto ad abbandonare la sua piccola attibvità e il suo negozio.
Luca ci spiega che per il sito web con il nostro cognome Giorgio Armani mi ha dato solo 150.000 euro, ma anni di processi e lotte giudiziali sono costati il triplo, quasi 450.000 euro e così oggi è schiacciato dai debiti. A giorni la banca lo metterà in mezzo alla strada, pignorando casa e laboratorio, per rientrare con i debiti fatti per difendersi.
La vicenda comincia nel lontano 1998, quando Luca Armani, appassionato di web online, scopre di essere denunciato dalla casa di moda più importante d'Italia.
La Casa Armani, questa "maison" esigeva a tutti i costi il dominio web che il commerciante di Treviglio, un piccolo timbrificio di provincia ma omonimo dello stilista il suo cognome, anche se non concorrente in alcun modo con il settore Moda, aveva regolarmente registrato e di cui aveva il regolare possesso di registrazione domini e spazio web.
Luca ricorda che da quel giorno infausto in famiglia tutto è cambiò improvvisamente per tale attacco giuridico e poi mediatico. Il padre perse il lavoro, e il tempo per appoggiare Luca nel suo negozio di Timbri e ne risentì anche l'affetto e la serenità di sua madre.
Dopo la prima sentenza di condanna, Luca Armani ha passato momenti pesanti, molto brutti e si è ammalato in modo serio, colpito da questa incresciosa manovra della più nota Giorgio Armani stilisti di alta moda.
Luca Armani per raccogliere fondi e proseguire la sua difesa legale contro un Elefante, una grande Holding, oggi in tutto il mondo, aveva anche provato a vendere un rene per recuperare denari da spendere in avvocati.
Il commerciante di Bergamo negli anni ha fatto anche più scioperi della fame per attirare l'attenzione pubblica sul suo caso, quello di una piccola azienda famigliare che di doveva difendere da un colosso multinazionale.
Luca ha raccolto tanta solidarietà e promesse, ma non più di pochi euro, ma molto pochi, da chi avrebbe dovuto aiutarlo, ovvero tutti i piccoli e medi imprenditori italiani che, giustamente continuarono a farsi gli affari loro.
Per questo fù costretto a chiudere il timbrificio, una chiusura annunciata causata da un giudizio ritenuto errato e forse anche del tutto arbitrario e quindi illegale, da molti giuristi nazionali di elevata esperienza e riconfermato anche dalle normative legali attinenti le legislazioni di marchi e siti web, i quali esprimono chiaramente la non prevaricazione di un Marchio Registrato su un Nome a Dominio, in specifico ove non via confondibilità e conocrrenza settorie UGUALE E IDENTICA IN OGNI SUO PUNTO PRODUTTIVO E COMMERCIALE.
Siamo di fronte all'ennesimo caso di mala giustizia? Io direi di si, e con l'aggravante di aver dato ragione al solito Colosso commerciale che, oggi, non sappiamo dove effettivamente produca i suoi prodotti, si spera non in parti del mondo dell'estremo oriente o in zone africane e dove non vi sonbo ne sindacati, ne regole lavorative e magari anche un ottimo sfruttamento del lavoro minorile.
La piccola azienda Luca, dopo immani sofferenze sopportate con estrema rassegnazione, ha raggiunto il regno dei giusti l'animo della buona di Ditta Luca Armani dopo 23 anni è stata abbattuta DAL DIO DENARO e dalla LEGGE DEL PIU' FORTE, a mio parere personale.
Si spera solo per il Sig. Luca Armani che egli riesca a salvare almeno la casa per i suoi piccoli miei figli, ma qui la faranno grande le avidità bancarie e forse anche, ma non lo si spera, la mancanza di protezione dello Stato verso questo piccolo ma coraggioso e onesto LAVORATORE ITALIANO.
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