Shankara, alcuni passi ...

[*] Io sono la Realtà che si sperimenta dopo aver purificato l’intelletto con la pratica dell’austerità, con l’offerta di sacrifici, con la generosità e così via, dopo aver raggiunto l’indifferenza nei confronti di qualunque condizione, perfino quella di re degli uomini o degli dèi, e dopo aver abbandonato tutto questo, avendone riconosciuta la vanità. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.


[*]Sono la Realtà sperimentata dal saggio che ha cercato con perseveranza di conoscere la propria vera natura, che ha meditato intensamente, benedetto dalla grazia di un Guru che dimora nell’Assoluto, che ha raggiunto la Pace. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.


Sono ciò che è al di là della veglia, del sogno e del sonno profondo; sono l’Uno che è sperimentato attraverso “io sono il Brahman”. La mia natura è la Beatitudine, la mia essenza è il puro splendore; sono l’illimitata fonte dalla quale è emanato il molteplice universo. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.   

Questi scritti antichi corrispondono ai miei dati di fatto, ne più ne meno.
Quello che manca, si fà per dire manca, diciamo che non riesco a trovarlo ma probabile dovrei imparare il sanscrito e andare a vivere in India scartabellando le scritture in mille monasteri, è una descrizione precisa di come sia fatto questo Immortale, dico "fisicamente", perchè un fisico Lui che siamo Noi tutti (in realtà), un fisico ce l'ha, eccome se ce l'ha.

Ha un testa rasata, un bel faccione tipo la Luna che guarda la Terra, è trasparente e blu con riflessi argentei mentre lentamente si muove (perché ..incredibile ma vero ..si muove pure), un fisico maschile ma dotato di entrambi i sessi anche se in forma infantile (tanto a cosa gli servirebbero, è lui da solo, altro non c'è, chi esce è come una cellulina di luce che esce da qualche parte del suo corpo.. e ben se ne corre lontano inventadosi i suoi mondi e le sue fantasie e, quando torna, si getta contro di lui "smanioso" e si fonde in Lui e diventa Lui stesso in Prima Persona.. quindi .. c'è poco da fà ).
Persino apre e chiude gli occhioni belli come quelli di un bambino, gentile ma forte ha un'estrema sensibilità e una innocenza perfetta che nessuno può disturbare: salvo l'Atman che però, è risaputo, è come il dentista, aggiusta denti dicendo che lui lavora in modo perfetto ma i denti che aggiusta "hanno sempre un limite, un tempo limitato .. e prima o poi si cariano lo stesso".

Ciò che ho scoperto di Shankara è solo un piccolo ma, nel mio caso, un piccolo ma significativo responso che diede ad alcuni asceti che gli chiesero come fosse questo Uno Eterno, Quello, il Brahman Immortale:
" non ha certo l'aspetto d'essere un Gran Signore"  

Perchè una tale risposta è importante? Perché è un piccolo grande particolare e una sintetica risposta .. in sè per sè del tutto completa, sicuramente poco esplicita ma efficiente.

Efficiente perché smonta in due parole "il fatto inequivocabile che tutte le divinità ci tengono molto al loro vestiario, ai bei modi, alla loro scenografia atta ad attrarre nuovi devoti" .. una vanità simile se non peggio di quella degli incarnati.

Il Brahman è nudo, nudo e crudo, senza chioma, col mentale di un bambino senza malizia alcuna, e con la corporeità di un Gigante.
Come un astronauta nudo che galleggia in un mondo blù, dove sferette minuscole individualistiche vanno e vengono e alcune di esse di particolare grandezza e splendore gli stanno tutt'intorno felici e ben contente di fargli compagnia "da vicino, pur non rientrandogli dentro e rifondersi perdendo la loro individualità (elevatissima e pura da ogni vizio e mania stressante)".
Il tutto in un mondo blù profondo dove al posto delle stelle .. ci sono personalità dentro a queste sferette luminose .. di luce propria.

Quindi seppur sintetico Shankara dichiara quanto sia esente da vanità e reami l'Immortale (in effetti sarebbe un ingombrarsi futile per un Eterno), e quanto invece ci tengano a sfoggiare vanità gli esseri, inclusi gli Dei più alti che i fideisti vanno a pregare in templi, chiese, monumenti sui viali o anche in anguste cripte e grotte tombali ben nascoste.

La vanità quindi colpisce i molti ma non l'Uno. E quello è in effetti da me riconosciuto come il Vero Me stesso, senza maschere e senza difese, nudo e crudo, immortale in un blù infinito dove invece dell'aria o dell'acqua vi è un mix di aria e acqua in questo ambiente unico, e al posto di stelle .. v'è un gran via vai di esseri che luccicano e che hanno la grandezza di un moschino rispetto a un gigante che li produce e poi se li riprende ..tutti.

Ma questo i falsi maestri non lo diranno, nessuna o quasi nessuna religione ve lo svelerà (nemmeno a chiacchiere..), ma il gran segreto è tutto qui, semplice come è sempre semplice la Verità, nuda e cruda, senza orpelli ne gioielli, senza cose da nascondere, senza paure ne angoscie, ma col profumo di sandalo e rosa messi insieme.. perchè è questo il profumo di quell'aria-acquea che là, nel blù, si respira (e senza muovere i polmoni, senza alcuno sforzo).