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Esistono i fantasmi?
4/5/2024, 14:10 Da brando34
Mistero
Esistono i fantasmi? [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Da sempre e in ogni cultura c'è chi crede nei fantasmi, e ancora oggi c'è chi cerca di dimostrarne …
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Ecco cosa accade poco prima e poco dopo la morte
4/23/2019, 00:28 Da Lancillotto2013
Esperienze di morte con ritorno di alcune persone.
Se la morte è una delle poche certezze della vita, uno dei misteri antropologici che da sempre …
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Strani eventi
7/25/2021, 19:17 Da Lancillotto2013
L'altra settimana stavo spiegando la Trimurti e i compiti, ei pregi e i difetti dei 3 Dei principali che sono adorati da varie religioni con nomee …
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nuova registrazione + foto..
5/24/2019, 10:29 Da kardec
salve a tutti..l'altro giorno abbiamo provato a fare una nuova registrazione,dopo che la mia compagna ha posto la domanda,si sente una voce che …
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Interferenze
8/26/2019, 13:40 Da VannaGio
Ciao a tutti, questa mattina mi è successa una cosa alquanto strana. Inizio con il dire che ho perso mia nonna circa un mese fa. Come dicevo questa …
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Assemblea sull'acqua
6/26/2019, 23:47 Da Lancillotto2013
Dopo lunga e molto dura e anche accesa assemblea sull'acqua potabile e l'acqua addolcita in condominio, da mettere sulla condotta generale, cosa …
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Maya, l’illusione dei sensi
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Maya, l’illusione dei sensi
“La sostanza materiale nella sua totalità detta Brahman, è la fonte della nascita, ed è questo Brahman che Io fecondo rendendo così possibile la vita di tutti gli esseri viventi, o figlio di Bharata”
Bhagavad-gita 14-III
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Maya è una di quelle parole sanscrite, come avatar, karma, dharma o samsara, che fanno ormai parte del nostro vocabolario comune. Per Maya, si intende generalmente l’illusione del mondo materiale, ma è un concetto molto più profondo che va al di là della mera traduzione letterale ed è uno delle nozioni della teologia induista tra le più complesse.
Secondo la teologia Vedanta Dvaita, la capacità illusoria di Krishna, si manifesta in Mayadevi conosciuta semplicemente come “Maya”, che ha il compito di far apparire normale la vita materiale.
Potremmo paragonare Mayadevi ad un programma cosmico, che crea l’illusione di un mondo materiale “normale”.
Maya è quindi la normalità che si fonda nelle azioni che noi eseguiamo ogni giorno, e che si radicano in quella che noi chiamiamo razionalità. Senza l’energia di Maya, l’universo sarebbe in constante disordine.
Quindi Maya è reale ed è necessaria come la gravità che ci fa rimanere ancorati a terra, possiamo quindi dire che Maya è la gravità psichica, che aiuta tutti gli esseri ad agire senza dissoluzioni nel mondo materiale.
Mayadevi ci ancora nell’universo materiale, che è transitorio ma reale come lei stessa. Il compito di Mayadevi è quello di indurre le anime incarnate ad identificarsi nel mondo materiale, inducendo uno stato d’illusione psichica, per faci credere che la vera identità sia quella fisica. Questo stato vibratorio che induce a identificarci con quello che c’è attorno, si chiama avaranatmika sakti. Quest’energia incarna i desideri materiali nel cuore affinché le azioni nel mondo manifesto possano compiersi.
Oltre la avaranatmika sakti c’è un’altra energia che opera in Mayadevi ed è chiamata praksepatmika sakti. Questa potenza permette a Maya di ancorare nel mondo materiale l’anima spirituale e di immergerla in esso. L’energia di praksepatmika sakti, tende a spingere le anime spirituali lontano dalle attività religiose per mezzo di argomentazioni contrarie, operando quindi in antitesi con le forze spirituali.
I tentativi degli esseri incarnati di normalizzare le proprie sofferenze, nel mondo materiale, sono anch’essi sintomi della contaminazione causata dalle potenze avaranatmika e praksepatmika di Mayadevi.
Le potenze di Maya, dominano tutto l’universo materiale, neppure Brhama e Sarasvati ne sono immuni, solo il Paramatma è al di fuori di essa, essendo egli stesso all’origine della personificazione illusoria di Maya.
Se ci facciamo dominare dalle potenze di Maya, possiamo smarrire la nostra vera natura trascendentale. E’ quindi importante, la pratica costante dello yoga, del tantra e delle altre discipline spirituali prescritte dai Veda, per essere sempre svegli e consapevoli di questa forza e non farci dominare da essa, se questo accade cadiamo nell’ignoranza.
Nel momento in cui il velo di Maya viene sollevato, si ottiene l’Autorealizzazione: in questo caso il Sé vede la realtà illusoria o mentale di tutto quello che lo circonda.
-----------------
(SA)
« chandāṃsi yajñāḥ kratavo vratāni bhūtaṃ bhavyaṃ yac ca vedā vadanti asmān māyī sṛjate viśvam etat tasmiṃś cānyo māyayā saṃniruddhaḥ māyāṃ tu prakṛtiṃ vidyān māyinaṃ tu maheśvaraṃ tasyāvayavabhūtais tu vyāptaṃ sarvaṃ idaṃ jagat »
(IT)
« Strofe, offerte, sacrifici, voti, passato, futuro, ciò che dicono i Veda:
da ciò il mago (māyin) crea tutto questo universo e in ciò l'altro (l'anima individuale) è tenuto dai lacci dell'illusione (māyā).
Bisogna dunque sapere che l'illusione è la natura e il grande Signore (maheśvaraṃ) è il mago.
Tutto questo mondo è compenetrato di entità che sono particelle di lui »
(Śvetāśvatara Upaniṣad IV, 9-10. Traduzione di Carlo Della Casa in Upaniṣad, Torino, Utet, 1983, pag. 408)
Bhagavad-gita 14-III
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Maya è una di quelle parole sanscrite, come avatar, karma, dharma o samsara, che fanno ormai parte del nostro vocabolario comune. Per Maya, si intende generalmente l’illusione del mondo materiale, ma è un concetto molto più profondo che va al di là della mera traduzione letterale ed è uno delle nozioni della teologia induista tra le più complesse.
Secondo la teologia Vedanta Dvaita, la capacità illusoria di Krishna, si manifesta in Mayadevi conosciuta semplicemente come “Maya”, che ha il compito di far apparire normale la vita materiale.
Potremmo paragonare Mayadevi ad un programma cosmico, che crea l’illusione di un mondo materiale “normale”.
Maya è quindi la normalità che si fonda nelle azioni che noi eseguiamo ogni giorno, e che si radicano in quella che noi chiamiamo razionalità. Senza l’energia di Maya, l’universo sarebbe in constante disordine.
Quindi Maya è reale ed è necessaria come la gravità che ci fa rimanere ancorati a terra, possiamo quindi dire che Maya è la gravità psichica, che aiuta tutti gli esseri ad agire senza dissoluzioni nel mondo materiale.
Mayadevi ci ancora nell’universo materiale, che è transitorio ma reale come lei stessa. Il compito di Mayadevi è quello di indurre le anime incarnate ad identificarsi nel mondo materiale, inducendo uno stato d’illusione psichica, per faci credere che la vera identità sia quella fisica. Questo stato vibratorio che induce a identificarci con quello che c’è attorno, si chiama avaranatmika sakti. Quest’energia incarna i desideri materiali nel cuore affinché le azioni nel mondo manifesto possano compiersi.
Oltre la avaranatmika sakti c’è un’altra energia che opera in Mayadevi ed è chiamata praksepatmika sakti. Questa potenza permette a Maya di ancorare nel mondo materiale l’anima spirituale e di immergerla in esso. L’energia di praksepatmika sakti, tende a spingere le anime spirituali lontano dalle attività religiose per mezzo di argomentazioni contrarie, operando quindi in antitesi con le forze spirituali.
I tentativi degli esseri incarnati di normalizzare le proprie sofferenze, nel mondo materiale, sono anch’essi sintomi della contaminazione causata dalle potenze avaranatmika e praksepatmika di Mayadevi.
Le potenze di Maya, dominano tutto l’universo materiale, neppure Brhama e Sarasvati ne sono immuni, solo il Paramatma è al di fuori di essa, essendo egli stesso all’origine della personificazione illusoria di Maya.
Se ci facciamo dominare dalle potenze di Maya, possiamo smarrire la nostra vera natura trascendentale. E’ quindi importante, la pratica costante dello yoga, del tantra e delle altre discipline spirituali prescritte dai Veda, per essere sempre svegli e consapevoli di questa forza e non farci dominare da essa, se questo accade cadiamo nell’ignoranza.
Nel momento in cui il velo di Maya viene sollevato, si ottiene l’Autorealizzazione: in questo caso il Sé vede la realtà illusoria o mentale di tutto quello che lo circonda.
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« chandāṃsi yajñāḥ kratavo vratāni bhūtaṃ bhavyaṃ yac ca vedā vadanti asmān māyī sṛjate viśvam etat tasmiṃś cānyo māyayā saṃniruddhaḥ māyāṃ tu prakṛtiṃ vidyān māyinaṃ tu maheśvaraṃ tasyāvayavabhūtais tu vyāptaṃ sarvaṃ idaṃ jagat »
(IT)
« Strofe, offerte, sacrifici, voti, passato, futuro, ciò che dicono i Veda:
da ciò il mago (māyin) crea tutto questo universo e in ciò l'altro (l'anima individuale) è tenuto dai lacci dell'illusione (māyā).
Bisogna dunque sapere che l'illusione è la natura e il grande Signore (maheśvaraṃ) è il mago.
Tutto questo mondo è compenetrato di entità che sono particelle di lui »
(Śvetāśvatara Upaniṣad IV, 9-10. Traduzione di Carlo Della Casa in Upaniṣad, Torino, Utet, 1983, pag. 408)
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Colui che comprende creazione e dissoluzione, apparizione e scomparsa degli esseri, saggezza e ignoranza, deve essere chiamato Bhagavan. Le armi non fendono il Sé, il fuoco non lo brucia, non lo bagnano le acque ne lo secca il vento; Egli è detto il non manifesto, l'impensabile, immutabile, insondabile, impermeabile, non soggetto a Darma e Karma.
Lancillotto2013- Guru
- Messaggi : 3309
Punti : 10417
Reputazione : 6062
Data d'iscrizione : 11.02.15
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