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Esistono i fantasmi?
4/5/2024, 14:10 Da brando34
Mistero
Esistono i fantasmi? [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Da sempre e in ogni cultura c'è chi crede nei fantasmi, e ancora oggi c'è chi cerca di dimostrarne …
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Ecco cosa accade poco prima e poco dopo la morte
4/23/2019, 00:28 Da Lancillotto2013
Esperienze di morte con ritorno di alcune persone.
Se la morte è una delle poche certezze della vita, uno dei misteri antropologici che da sempre …
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Strani eventi
7/25/2021, 19:17 Da Lancillotto2013
L'altra settimana stavo spiegando la Trimurti e i compiti, ei pregi e i difetti dei 3 Dei principali che sono adorati da varie religioni con nomee …
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nuova registrazione + foto..
5/24/2019, 10:29 Da kardec
salve a tutti..l'altro giorno abbiamo provato a fare una nuova registrazione,dopo che la mia compagna ha posto la domanda,si sente una voce che …
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Interferenze
8/26/2019, 13:40 Da VannaGio
Ciao a tutti, questa mattina mi è successa una cosa alquanto strana. Inizio con il dire che ho perso mia nonna circa un mese fa. Come dicevo questa …
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Assemblea sull'acqua
6/26/2019, 23:47 Da Lancillotto2013
Dopo lunga e molto dura e anche accesa assemblea sull'acqua potabile e l'acqua addolcita in condominio, da mettere sulla condotta generale, cosa …
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Channovâda Sutta - Istruzione a Channo
2 partecipanti
Forum di Paranormale Misteri Meditazione Spiritualità Yoga e Psiche :: Meditazione, Consapevolezza e Risveglio
Pagina 1 di 1
Channovâda Sutta - Istruzione a Channo
commento
In questo brano, il Buddha conferma come una persona svegliata (un suo monaco in questo caso) o quasi pronta ad esserlo che ha condotto pulizia da mente e coscienza dentro se stesso, agendo in modo non difforme dalla Via e ben istruito su cosa Egli sia effettivamente, può rinunciare alla vita terrestre anche stroncandola con il suicidio qualora il dolore fisico lo opprima inutilmente, dato che ciò che doveva sapere e fare, Egli l'ha compiuto e fatto.
Una similitudine è nella vita del Maestro Adi Shankara, il quale era riconosciuto come Avatar di Lord Shiva, disceso per rimettere rigore e ordini nella corruzione senza limite fatta dai Bramani dell'epoca in cui i preti induisti del 800 DC avevano preso strade avide e malevoli.
Finita e compiuta la sua "correzione" dell'ordine religioso induista in tutta l'india, Shankara si ritirò sui monti e mediante Yoga Nidra Trascendentale sparì per sempre da questo mondo.
Quindi ne consegue che il monaco in questione era tecnicamente preparato e integerrimo nella morale di condotta di vita che esigeva il Buddha Gotama (legge del Darma e comportamenti dei monaci), mentre invece Shankara, più evoluto ed esperto, capo dell'induismo antico e moderno, ha fatto un suicidio spirituale vero e proprio mediante semplice Meditazione Nidra.
Chi termina il proprio compito può riuscire a restare nel SE' ETERNO, per su espressa scelta e volontà, rinunciando a tornare nel Samsara e nel corpo, annientando ogni possibile ritorno e reincarnazione nell'esistenza relativistica.
Questo ci fornisce due esempi, uno tecnico ancora non svegliato e uno perfettamente svegliato e trisciente, ma ambedue sono riservati a personalità emancipate ed espertissime in campo mistico e meditativo trascendentale.
Il suicidio del profano o dell'essere negativo, per illusione in un credo, in una fede, in una qualsiasi religione, e a scopi poi "del tutto terreni ricoperti di spiritualità" è del tutto vana e anzi controproducente: si rinascebbe in mondi peggiori o in malomodo (zoppi, ciechi, ecc.) scontando cosi un'azione errata e non illuminata.
Il Sutta (Brano) Originale
il Sublime dimorava presso Râjagaham, nel bosco di bambù, nel sito degli scoiattoli. Gli onorevoli Sâriputto, Mahâcundo e Channo dimoravano al Picco dell’Avvoltoio. Quella volta però l'on. Channo era sofferente, gravemente malato. L'on. Sâriputto, verso sera, terminata la meditazione, si recò dall'on. Mahâcundo e gli disse: "Andiamo, amico Cundo, a visitare l'on. Channo per chiedere notizie della sua malattia."
E insieme si recarono da Channo, scambiarono i convenevoli d'uso, si sedettero, e l'on. Sâriputto chiese: "Ti senti meglio, amico Channo? Recedono i tuoi dolori; c'è un miglioramento?"
"Non mi sento meglio, amico; i miei dolori continuano. C'è un peggioramento. Prenderò l'arma [per uccidermi], amico: non desidero più la vita."
"Non prenda l'arma l'on. Channo. Sopporti. Noi desideriamo che l'onorevole si mantenga in vita. Se non ha cibi adatti, medicine appropriate, glieli procurerò io. Se non ha un buon assistente, l'assisterò io. Sopporti l'on. Channo."
"Ho tutto ciò che mi occorre, amico, ed ho per lungo tempo servito il Maestro con letizia come si addice a un discepolo. Irreprensibilmente Channo il monaco impugnerà l'arma: puoi esserne sicuro."
"Noi vorremmo interrogare l'on. Channo su qualche punto, se crede opportuno rispondere."
"Interroga, amico: dopo aver sentito, vedremo."
"La vista, amico, la coscienza visiva e le cose conoscibili mediante essa le conosci così: 'Questo è mio, questo sono io, questo è me stesso'? L'udito, l'odorato, il gusto, il tatto, la mente, la coscienza mentale e le cose conoscibili mediante la coscienza mentale li consideri così: 'Questo è mio, questo sono io, questo è me stesso'? "
"Tutto il contrario, amico: li considero tutti così: 'Questo non è mio, questo non sono io, questo non è me stesso.' "
"Nella vista, amico Channo, nella coscienza visiva e nelle cose conoscibili mediante quella, che cosa vedendo, che cosa intuendo, le consideri così? Nell'udito, nell'odorato, nel gusto, nel tatto, nella mente, nella coscienza mentale e nelle cose conoscibili mediante quella, che cosa vedendo, che cosa intuendo, le consideri così?"
"Nella vista, nella coscienza visiva e nelle cose conoscibili mediante quella, vedendo ed intuendo la consumazione, io considero così: 'Questo non è mio, questo non sono io, questo non è me stesso.' Lo stesso io considero così nell'udito, nell'odorato, nel gusto, nel tatto, nella mente, nella coscienza mentale e nelle cose conoscibili mediante quella, vedendo ed intuendo la consumazione"
Dopo queste parole l'on. Mahâcundo disse a Channo: "Allora tu puoi tenere ferma in mente anche questa istruzione del Sublime:
'Chi è attaccato, si agita; chi non è attaccato, non si agita; non essendo agitati, si è calmi; essendo calmi, non ci si inclina; non inclinandosi, non si viene e non si va; non venendo e non andando, non si appare e non si sparisce; non apparendo e non disparendo, non vi è più un di qua, né un di là, né un trapasso tra entrambi: è proprio la fine del dolore.' "
Quindi gli on. Sâriputto e Mahâcundo, dopo aver istruito l'on. Channo, si alzarono e se ne andarono. E non molto tempo dopo, l'on. Channo impugnò l'arma.
L'on. Sâriputto si recò dal Sublime, salutò riverentemente, si sedette accanto e disse: "Dall'on. Channo è stata impugnata l'arma. Qual è il suo futuro?"
"Non ti ha dichiarato, Sâriputto, lo stesso Channo d'essere irreprensibile?"
"Vi è un villaggio dei Vajjî a nome Pubbajiram dove vivono i congiunti dell'on. Channo: per essi ciò è riprensibile."
"Ma non per questo si è riprensibili, io dico. Chi depone questo corpo e riprende un altro corpo: quegli è riprensibile, io dico.
Ciò non è di Channo il monaco.
Irreprensibilmente Channo ha impugnato l'arma."
Questo disse il Sublime, contento Sâriputto approvò.
In questo brano, il Buddha conferma come una persona svegliata (un suo monaco in questo caso) o quasi pronta ad esserlo che ha condotto pulizia da mente e coscienza dentro se stesso, agendo in modo non difforme dalla Via e ben istruito su cosa Egli sia effettivamente, può rinunciare alla vita terrestre anche stroncandola con il suicidio qualora il dolore fisico lo opprima inutilmente, dato che ciò che doveva sapere e fare, Egli l'ha compiuto e fatto.
Una similitudine è nella vita del Maestro Adi Shankara, il quale era riconosciuto come Avatar di Lord Shiva, disceso per rimettere rigore e ordini nella corruzione senza limite fatta dai Bramani dell'epoca in cui i preti induisti del 800 DC avevano preso strade avide e malevoli.
Finita e compiuta la sua "correzione" dell'ordine religioso induista in tutta l'india, Shankara si ritirò sui monti e mediante Yoga Nidra Trascendentale sparì per sempre da questo mondo.
Quindi ne consegue che il monaco in questione era tecnicamente preparato e integerrimo nella morale di condotta di vita che esigeva il Buddha Gotama (legge del Darma e comportamenti dei monaci), mentre invece Shankara, più evoluto ed esperto, capo dell'induismo antico e moderno, ha fatto un suicidio spirituale vero e proprio mediante semplice Meditazione Nidra.
Chi termina il proprio compito può riuscire a restare nel SE' ETERNO, per su espressa scelta e volontà, rinunciando a tornare nel Samsara e nel corpo, annientando ogni possibile ritorno e reincarnazione nell'esistenza relativistica.
Questo ci fornisce due esempi, uno tecnico ancora non svegliato e uno perfettamente svegliato e trisciente, ma ambedue sono riservati a personalità emancipate ed espertissime in campo mistico e meditativo trascendentale.
Il suicidio del profano o dell'essere negativo, per illusione in un credo, in una fede, in una qualsiasi religione, e a scopi poi "del tutto terreni ricoperti di spiritualità" è del tutto vana e anzi controproducente: si rinascebbe in mondi peggiori o in malomodo (zoppi, ciechi, ecc.) scontando cosi un'azione errata e non illuminata.
Il Sutta (Brano) Originale
il Sublime dimorava presso Râjagaham, nel bosco di bambù, nel sito degli scoiattoli. Gli onorevoli Sâriputto, Mahâcundo e Channo dimoravano al Picco dell’Avvoltoio. Quella volta però l'on. Channo era sofferente, gravemente malato. L'on. Sâriputto, verso sera, terminata la meditazione, si recò dall'on. Mahâcundo e gli disse: "Andiamo, amico Cundo, a visitare l'on. Channo per chiedere notizie della sua malattia."
E insieme si recarono da Channo, scambiarono i convenevoli d'uso, si sedettero, e l'on. Sâriputto chiese: "Ti senti meglio, amico Channo? Recedono i tuoi dolori; c'è un miglioramento?"
"Non mi sento meglio, amico; i miei dolori continuano. C'è un peggioramento. Prenderò l'arma [per uccidermi], amico: non desidero più la vita."
"Non prenda l'arma l'on. Channo. Sopporti. Noi desideriamo che l'onorevole si mantenga in vita. Se non ha cibi adatti, medicine appropriate, glieli procurerò io. Se non ha un buon assistente, l'assisterò io. Sopporti l'on. Channo."
"Ho tutto ciò che mi occorre, amico, ed ho per lungo tempo servito il Maestro con letizia come si addice a un discepolo. Irreprensibilmente Channo il monaco impugnerà l'arma: puoi esserne sicuro."
"Noi vorremmo interrogare l'on. Channo su qualche punto, se crede opportuno rispondere."
"Interroga, amico: dopo aver sentito, vedremo."
"La vista, amico, la coscienza visiva e le cose conoscibili mediante essa le conosci così: 'Questo è mio, questo sono io, questo è me stesso'? L'udito, l'odorato, il gusto, il tatto, la mente, la coscienza mentale e le cose conoscibili mediante la coscienza mentale li consideri così: 'Questo è mio, questo sono io, questo è me stesso'? "
"Tutto il contrario, amico: li considero tutti così: 'Questo non è mio, questo non sono io, questo non è me stesso.' "
"Nella vista, amico Channo, nella coscienza visiva e nelle cose conoscibili mediante quella, che cosa vedendo, che cosa intuendo, le consideri così? Nell'udito, nell'odorato, nel gusto, nel tatto, nella mente, nella coscienza mentale e nelle cose conoscibili mediante quella, che cosa vedendo, che cosa intuendo, le consideri così?"
"Nella vista, nella coscienza visiva e nelle cose conoscibili mediante quella, vedendo ed intuendo la consumazione, io considero così: 'Questo non è mio, questo non sono io, questo non è me stesso.' Lo stesso io considero così nell'udito, nell'odorato, nel gusto, nel tatto, nella mente, nella coscienza mentale e nelle cose conoscibili mediante quella, vedendo ed intuendo la consumazione"
Dopo queste parole l'on. Mahâcundo disse a Channo: "Allora tu puoi tenere ferma in mente anche questa istruzione del Sublime:
'Chi è attaccato, si agita; chi non è attaccato, non si agita; non essendo agitati, si è calmi; essendo calmi, non ci si inclina; non inclinandosi, non si viene e non si va; non venendo e non andando, non si appare e non si sparisce; non apparendo e non disparendo, non vi è più un di qua, né un di là, né un trapasso tra entrambi: è proprio la fine del dolore.' "
Quindi gli on. Sâriputto e Mahâcundo, dopo aver istruito l'on. Channo, si alzarono e se ne andarono. E non molto tempo dopo, l'on. Channo impugnò l'arma.
L'on. Sâriputto si recò dal Sublime, salutò riverentemente, si sedette accanto e disse: "Dall'on. Channo è stata impugnata l'arma. Qual è il suo futuro?"
"Non ti ha dichiarato, Sâriputto, lo stesso Channo d'essere irreprensibile?"
"Vi è un villaggio dei Vajjî a nome Pubbajiram dove vivono i congiunti dell'on. Channo: per essi ciò è riprensibile."
"Ma non per questo si è riprensibili, io dico. Chi depone questo corpo e riprende un altro corpo: quegli è riprensibile, io dico.
Ciò non è di Channo il monaco.
Irreprensibilmente Channo ha impugnato l'arma."
Questo disse il Sublime, contento Sâriputto approvò.
Eroe per Caso- Risvegliato
- Messaggi : 4318
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Reputazione : 8194
Data d'iscrizione : 06.02.15
Re: Channovâda Sutta - Istruzione a Channo
Averne il coraggio meglio morire che soffrire bestialmente come quel vecchio, quest'e' poco ma sicuro.
Carlito- Oratore
- Messaggi : 57
Punti : 119
Reputazione : 38
Data d'iscrizione : 09.03.15
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