Brahmajala Sutta - DIGHA NIKAYA - discorsi lunghi

La suprema rete pesca-anime di Lord Brahma

(ovvero il paradiso caduco)

1.1. Una volta L?acclamato Uno errava tra Rajagaha e Nalanda con una grande comunità di circa 500 monaci. Anche l’asceta errante Suppiya si trovava su quel tratto di strada in compagnia del suo giovane discepolo, Brahmadatta. Suppiya, trovava difetti nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha mentre il suo discepolo, Brahmadatta, li encomiava. Così ambedue, maestro e discepolo, contrapponevano vari argomenti fra loro, mentre seguivano il Sublime e il suo ordine di monaci.

1.2. Quando il L'acclamato Uno si fermò per una notte con i suoi monaci al parco reale di Ambalatthika, anche Suppiya si fermò lì per una notte con il suo discepolo Brahmadatta. Anche in quel luogo Suppiya continuò a parlar male del Buddha, del Dhamma e del Sangha, mentre il suo discepolo Brahmadatta li difendeva. Così ambedue, maestro e discepolo, contrapponevano vari argomenti fra loro, mentre seguivano il Sublime e il suo ordine di monaci.

1.3. Ora di mattina presto alcuni monaci, dopo essersi riuniti, presero posto nel Padiglione Rotondo ed iniziarono a discutere: “È meraviglioso, amici, è meraviglioso come il Sublime, l'Arahant, il Buddha, il perfetto Illuminato conosce, vede e distingue chiaramente le diverse passioni degli esseri! Però l'errante Suppiya trova solo difetti nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha, mentre il suo discepolo Brahmadatta li difende.”

1.4. Allora il L'acclamato Uno, consapevole della discussione di quei monaci, si recò al Padiglione Rotondo e si sedette sul posto preparato. Poi disse: "Monaci, qual era il soggetto della vostra conversazione? Quale discussione ho interrotto?" E loro glielo dissero.

1.5. Monaci, se si dovesse parlar male di me, del Dhamma o del Sangha, non dovete essere adirati, risentiti o sdegnati. Se vi adirate o portate rancore verso coloro che parlano male ciò per voi sarebbe solamente un ostacolo. Perciò se altri parlano male di me, del Dhamma o del Sangha, e voi vi adirate o vi sdegnate, potete voi riconoscere in ciò che dicono il giusto e l’ingiusto?" “No, Signore.” "Se altri parlano male di me, del Dhamma o del Sangha, voi dovreste spiegare ciò che è falso come falso." - dicendo: “Ciò è ingiusto, ciò è falso, non è il nostro modo, ciò non appartiene a noi.”

1.6. "Ma, monaci, se altri dovessero parlar bene di me, del Dhamma o del Sangha, voi non dovete essere lieti, felici o esaltati. Se sarete lieti, felici o esaltati a tale encomio ciò sarà solamente un ostacolo per voi." Se altri lodano me, il Dhamma o il Sangha, dovete accertare la verità di ciò che è vero, dicendo: “Ciò è vero, è retto, è il nostro modo, ciò appartiene a noi.”

1.7. Monaci, gli uomini lodano il Tathagata per questioni elementari e per la pratica morale. E quali sono queste questioni elementari, qual è questa pratica morale?

continua

Mi attacco a quasto post per fare delle domandine sul primo sutta dei discorsi lunghi.

In effetti la prima domanda è un po' di carattere generale... ma del Buddha viene detto solo quello che non è ...non fa...ecc? oppure si dice ciò che è?

La seconda... (sempre in generale in effetti) ...ma le cose che vengono dette devono essere prese alla lettera... così come il buddha non faceva... neanche noi non dovremmo fare? Poi sono cose legate alle attività di quel tempo.... e ora? che si deve fare per seguire la via da Lui tracciata?

Poi... la false teorie per me sono le più difficili da comprendere... cosa sono i periodi di espansione e contrazione?

e infine... nel punto 2.15 che viene riportato spesso c'è forlse la spiegazione di cosa fa il buddha... ma non è che mi sia molto chiara... credo sia una chiave però... lo riporto qui sotto:

"2.15. Questo, monaci, al Tathagata è manifesto: queste teorie così comprese condurranno a questo o a questo mondo. Questo il Tathagata sa, ma egli non è legato a quella conoscenza. Non essendo legato ha sperimentato personalmente la perfetta pace, ed ha compreso il sorgere e lo scomparire delle sensazioni, il loro fascino e pericolo, e come da loro liberarsi, in questo modo il Tathagata è liberato senza ritorno.
Queste, monaci, sono quelle realtà, profonde, difficili da vedere, difficili da capire, serene, eccellenti, oltre il mero pensiero, sottili, sperimentate dal saggio, che il Tathagata, dopo averle realizzate mediante la propria conoscenza, le proclama, e viene con fede lodato e venerato."

troppe domande?  

Sono solo quelle che mi vengono in mente di getto...  

Grazie a chi vorrà chiarificare

LUMA ha scritto:Mi attacco a quasto post per fare delle domandine sul primo sutta dei discorsi lunghi.

Ok, ma puoi anche fare New post e noi ti rispondiamo lo stesso

In effetti la prima domanda è un po' di carattere generale... ma del Buddha viene detto solo quello che non è ...non fa...ecc? oppure si dice ciò che è?

Il Buddha è alto 2 metri, ha la pelle grigio-azzurra come le nubi pronte a piovere, indossa una veste sottile aperta sulla spalla destra, ha un fisico snello ed eccezionale, è veramente la 9a incarnazione del Dio Vishnu, ha un modo di fare deciso ma gentile, come un Rettore di università ti aiuta e ti fa vedere tutto senza nulla nascondere e senza chiedere preghiere o devozioni in cambio. Gli basta la tua amicizia sincera e il giusto rispetto.
Vuoi sapere altro su chi come è .. ok ok ..strada facendo, chi lo conosce direttamente, ti dirà.

La seconda... (sempre in generale in effetti) ...ma le cose che vengono dette devono essere prese alla lettera... così come il buddha non faceva... neanche noi non dovremmo fare? Poi sono cose legate alle attività di quel tempo.... e ora? che si deve fare per seguire la via da Lui tracciata?

Non c'è neanche una virgola che sia sbagliata di ciò che insegna.
Chi segue un Maestro gli dà retta e segue le orme, cosi diventerà prima Campione e poi a sua volta Allenatore e poi .. Maestro.

Poi... la false teorie per me sono le più difficili da comprendere... cosa sono i periodi di espansione e contrazione?

Le false teorie richiedono un tuo approfondimento su filosofia, religioni e teorie scientifiche e non.
Espansione è quando dopo il Big Bang, l'universo si espande formando te e ciò che ti stà intorno.
La contrazione è il contrario.
Come un pallone vuoto: ci metti aria si gonfia, togli aria si sgonfia e poi sparisce o resta inattivo sino alle tue prossime "soffiate"   

e infine... nel punto 2.15 che viene riportato spesso c'è forlse la spiegazione di cosa fa il buddha... ma non è che mi sia molto chiara... credo sia una chiave però... lo riporto qui sotto:

"2.15. Questo, monaci, al Tathagata è manifesto: queste teorie così comprese condurranno a questo o a questo mondo. Questo il Tathagata sa, ma egli non è legato a quella conoscenza. Non essendo legato ha sperimentato personalmente la perfetta pace, ed ha compreso il sorgere e lo scomparire delle sensazioni, il loro fascino e pericolo, e come da loro liberarsi, in questo modo il Tathagata è liberato senza ritorno.
Queste, monaci, sono quelle realtà, profonde, difficili da vedere, difficili da capire, serene, eccellenti, oltre il mero pensiero, sottili, sperimentate dal saggio, che il Tathagata, dopo averle realizzate mediante la propria conoscenza, le proclama, e viene con fede lodato e venerato."

Le varie teorie portano a diversi livelli vitali .. in mondi differenti da questo dove sei ma sempre in altri mondi esistenziali relativi che non sono LA REALTA' ASSOLUTA ED ETERNA.
Anche il più alto dei paradisi, ha sempre una durata, un limite, non ha alcuna eternità (come invece vantato con estrema falsità dalel religioni Monoteistiche, cattolicesimo incluso).

E' come se uno avesse letto di thaiti e di hong kong e là volesse andare, poi andato là ci starà un po' ma poi si stufa, capendo che c'è anche a thaiti insoddisfazione e a hong kong noia e paranoia, stress, dualità e rottura di scatole.
Ecco allora che magari poi prende un'altra teoria e và a Parigi, poi si stufa e prende un'altra teoria e và al polo nord .. cosi senza sosta si mette a vagabondare .. cercando una felicità che non troverà mai, anzi troverà tanti dispiaceri e insoddisfazione finale.

Cosi uno come il Buddha, un suo seguace, che abbia raggiunto il livello di Tathagata, ha superato ogni teoria e filosofia, non ha più mete inutili da rincorrere, ha raggiunto la liberazione, la completezza morale e coscienziale e vive benissimo senza aver bisogno di ILLUSIONI E SOGNI .. e non può più prendere lucciole per lanterne come fanno tanti Umani, Esseri Celesti, Demoni e Folletti.

La solidità della sua meditazione lo ha portato al di sopra del bene e del male, al di sopra dei mondi dove vivono e appaiono I MOLTI INDIVIDUI IMMAGINARI (il prossimo tuo: secondo il cristiano ..).

Queste, monaci, sono quelle realtà, profonde, difficili da vedere, difficili da capire, serene, eccellenti, oltre il mero pensiero, sottili, sperimentate dal saggio, che il Tathagata, dopo averle realizzate mediante la propria conoscenza, le proclama, e viene con fede lodato e venerato."

Queste parole per chi diventa Risvegliato non sono parole .. MA SONO DIVENUTI FATTI CONCRETI, PROVATI SULLA PROPRIA PELLE, con corpo, mente, anima e spirito .. sino all'eternità Originale, all'Uno Immortale, da cui tutti noi usciamo.

Grazie Eroe, tutto molto chiaro... proseguo con la lettura... molto più lentamente della prima volta in cui ho letto questi discorsi (sì perchè li avevo già letti... ma senza preoccuparmi del sapere se li avevo capiti oppure no )

Stelladelmare tu hai iniziato a leggerli?  


Grazie ancora Eroe per Caso

Sono scritture complicate per noi, meglio leggere in modo lento e approfondito perché anche i nomi e i luoghi ci sono del tutto sconosciuti, non fanno parte della cultura religiosa e neppure magica di noi occidentali.

Ci sono alcune spiegazioni in merito ad esempio anche in [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link].

Grazie cassania

Prendi il link e incolli il testo che non capisci e noi te lo spieghiamo senza problemi.
E tu non farti problemi.

ESEMPIO

DN 25: Udumbarika-Sihanada Sutta – Il ruggito del leone a Udumbarika



8. Quindi Nigrodha invitò i suoi discepoli al silenzio e disse al Sublime: “Venerabile, insegniamo le supreme austerità e le consideriamo come essenziali, siamo devoti. Ciò costituisce completamento o nessun completamento?”

 “Supponga, Nigrodha che un asceta stia nudo, rifiuti le convenzioni… (uguale a DN 8 v. 14).
Vestito con canapa, con sudari, con pezzi di corteccia d’albero…
Si alimenta con rifiuti, cioè concime di vacca, orina di vacca, ceneri e creta.
Non beve mai acqua fredda. Purifica il corpo con tre abluzioni in acqua ogni giorno.
Cosa pensate, Nigrodha, in questo modo la suprema pratica è compiuta?”
“In questo modo, venerabile, è compiuta.”
“Invece, Nigrodha, ritengo che in questo modo la suprema pratica sia imperfetta.”

Qui il Buddha Gotama smonta la teoria dell'automortificazione come buon metodo per raggiungere l'illuminazione o una qualche forma di risveglio spirituale. Non bastano cenci e vita modesta o penitente per raggiungere la Liberazione dall'ego e dal mondo illusorio, non c'è nessun battesimo e lavaggio in acque sacre e nessun comportamento modesto e morigerato che possa condurre al Perfetto Risveglio: la Via e il Modo sono altrove ma in questi "metodi".
* In particolare anche nell'autolesionarsi, ferirsi o dormire su chiodi come i fachiri e altri magi orientali (o fustigarsi e astenersi dal mangiare normalmente come alcuni santi cattolici ..)