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Esistono i fantasmi?
4/5/2024, 14:10 Da brando34
Mistero
Esistono i fantasmi? [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Da sempre e in ogni cultura c'è chi crede nei fantasmi, e ancora oggi c'è chi cerca di dimostrarne …
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Ecco cosa accade poco prima e poco dopo la morte
4/23/2019, 00:28 Da Lancillotto2013
Esperienze di morte con ritorno di alcune persone.
Se la morte è una delle poche certezze della vita, uno dei misteri antropologici che da sempre …
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Strani eventi
7/25/2021, 19:17 Da Lancillotto2013
L'altra settimana stavo spiegando la Trimurti e i compiti, ei pregi e i difetti dei 3 Dei principali che sono adorati da varie religioni con nomee …
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nuova registrazione + foto..
5/24/2019, 10:29 Da kardec
salve a tutti..l'altro giorno abbiamo provato a fare una nuova registrazione,dopo che la mia compagna ha posto la domanda,si sente una voce che …
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Interferenze
8/26/2019, 13:40 Da VannaGio
Ciao a tutti, questa mattina mi è successa una cosa alquanto strana. Inizio con il dire che ho perso mia nonna circa un mese fa. Come dicevo questa …
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Assemblea sull'acqua
6/26/2019, 23:47 Da Lancillotto2013
Dopo lunga e molto dura e anche accesa assemblea sull'acqua potabile e l'acqua addolcita in condominio, da mettere sulla condotta generale, cosa …
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Testi Antichi, i RIG VEDA
2 partecipanti
Pagina 1 di 1
Testi Antichi, i RIG VEDA
Così si dice in Rig Veda 121.
In principio è aumentato il creatore Hiranyagarbha (garba significa protettore degli esseri),
Nato come l'unico Signore di tutta l'esistenza visibile.
Questa terra egli stabilì come punto fermo insieme al suo cielo (materia e spazio).
Quale dio dobbiamo adorare con le nostre preghiere?
Quello che ci dà respiro, che ci dà la forza, a cui la nostra offerta è gradita.
Tutte le creature devono obbedire a lui, gli Dei luminosi (le divinità positive Yang o Deva di luce) ..anche;
Lui la cui ombra è la morte, la cui vita è ombra immortale:
Quale Dio adorare con le nostre oblazioni? Lui che con la sua sola forza è diventato il monarca di tutto ciò che respira, di tutto ciò che si sveglia o sonnecchia, di tutti, sia l'uomo che e bestia, Lui è di Tutto il creato il signore eterno.
Quale Dio dobbiamo adorare con le nostre oblazioni se non colui la cui forza e maestà di queste montagne alte e innevate, l'oceano e il torrente corrono lontano, le cui braccia estese sono lunghe e larghe conme queste estese regioni.
Quale Dio possiamo adorare con le nostre oblazioni?
Chi ha fatto i cieli luminosi, la terra duratura, colui che fissa il firmamento e i cieli dei Cieli;
Quel Dio che ha misurato gli spazi estesi dell'aria e dello spazio.
Quale altro Dio (oltre a Lui) noi dobbiamo adorare con le nostre oblazioni?
In principio è aumentato il creatore Hiranyagarbha (garba significa protettore degli esseri),
Nato come l'unico Signore di tutta l'esistenza visibile.
Questa terra egli stabilì come punto fermo insieme al suo cielo (materia e spazio).
Quale dio dobbiamo adorare con le nostre preghiere?
Quello che ci dà respiro, che ci dà la forza, a cui la nostra offerta è gradita.
Tutte le creature devono obbedire a lui, gli Dei luminosi (le divinità positive Yang o Deva di luce) ..anche;
Lui la cui ombra è la morte, la cui vita è ombra immortale:
Quale Dio adorare con le nostre oblazioni? Lui che con la sua sola forza è diventato il monarca di tutto ciò che respira, di tutto ciò che si sveglia o sonnecchia, di tutti, sia l'uomo che e bestia, Lui è di Tutto il creato il signore eterno.
Quale Dio dobbiamo adorare con le nostre oblazioni se non colui la cui forza e maestà di queste montagne alte e innevate, l'oceano e il torrente corrono lontano, le cui braccia estese sono lunghe e larghe conme queste estese regioni.
Quale Dio possiamo adorare con le nostre oblazioni?
Chi ha fatto i cieli luminosi, la terra duratura, colui che fissa il firmamento e i cieli dei Cieli;
Quel Dio che ha misurato gli spazi estesi dell'aria e dello spazio.
Quale altro Dio (oltre a Lui) noi dobbiamo adorare con le nostre oblazioni?
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Colui che comprende creazione e dissoluzione, apparizione e scomparsa degli esseri, saggezza e ignoranza, deve essere chiamato Bhagavan. Le armi non fendono il Sé, il fuoco non lo brucia, non lo bagnano le acque ne lo secca il vento; Egli è detto il non manifesto, l'impensabile, immutabile, insondabile, impermeabile, non soggetto a Darma e Karma.
Lancillotto2013- Guru
- Messaggi : 3309
Punti : 10417
Reputazione : 6062
Data d'iscrizione : 11.02.15
Re: Testi Antichi, i RIG VEDA
Attributi simili sono anche attribuiti alla divinità Visvakarma, indicato come il creatore di Tutto o più semplicemente altro "epiteto" dedicato alla stessa Divinità. Di Visvakarma si dice che è padre e generatrice di tutti gli esseri, anche se lui stesso è non creato.
E che Egli Ha generato le acque divine primitive da cui si sono formati esseri e universi.
Di lui il saggio dei Rig Veda dice:
Chi è il nostro padre, nostro creatore, produttore, che ogni luogo ben conosce e ogni creatura, da lui solo agli dei sono stati dati i nomi.
A lui tutte le altre creature vanno a domandare e chiedere.
E che Egli Ha generato le acque divine primitive da cui si sono formati esseri e universi.
Di lui il saggio dei Rig Veda dice:
Chi è il nostro padre, nostro creatore, produttore, che ogni luogo ben conosce e ogni creatura, da lui solo agli dei sono stati dati i nomi.
A lui tutte le altre creature vanno a domandare e chiedere.
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Colui che comprende creazione e dissoluzione, apparizione e scomparsa degli esseri, saggezza e ignoranza, deve essere chiamato Bhagavan. Le armi non fendono il Sé, il fuoco non lo brucia, non lo bagnano le acque ne lo secca il vento; Egli è detto il non manifesto, l'impensabile, immutabile, insondabile, impermeabile, non soggetto a Darma e Karma.
Lancillotto2013- Guru
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Data d'iscrizione : 11.02.15
Re: Testi Antichi, i RIG VEDA
L'inno più notevole e sublime in cui i primi germi di speculazione filosofica per quanto riguarda il meraviglioso mistero dell'origine del mondo si trovano è l'inno 129 ° del RIG VEDA.
La traduzione Inglese era strafalcionata, cosi in parte (minima) anche questo antichissimo Veda, che è tra i più antichi e importanti.
E la traduzione di Google da EN a IT è uno strafalcione unico.
Ho aggiustato le frasi perché il SENSO DELLE COSE sia appropriato il più possibile, comprensibile al meglio anche da bigotti, ignoranti, razionalisti, ecc.
pur non avendo mai letto questi Testi basilari nella religiosità e tramandati oralmente da tempi lontanissimi, questi coincidono con la mia esperienza e yoga.
Anche le domande che l'autore dei Veda ha trasmesso (vedi punto 6 e punto 7) in me hanno, da tempo, una risposta e prova certa e sicura, salda, provata, e anche ben conscia e trasportata e unita tra corpo - mente e stato d'anima e spirito supremo.
Il primo commento a questo è probabilmente un passo della Śatapatha Brāhmaṇa (X. 5. 3. 1), che afferma che:
1. Poi ci fu lo stato di né essere né di non-essere.
L'atmosfera non c'era né il cielo sopra di essa esisteva.
Chi aveva coperto tutto? e dove e quando? da chi era imbastito e protetto questo stato?
C'era forse e come un nero come l'abisso insondabile delle acque profonde?
2. Quindi né la morte né la vita immortale esisteva in questo strato derivato dal Brahman;
Tra giorno e notte non c'era ancora alcuna distinzione, solo che si respirava con calma auto-sostenuta e paziente, diverso da quello non c'era nessun'altro, né alcuna cosa si vedeva sopra e intorno ad esso.
3. L'oscurità ci fu in un primo momento nel buio nero più nascosto;
L'universo era acqua di vita mediocre.
Gli esseri erano vuoti e nascosti nel vuoto nero.
Solo dalla potenza volontaria del "fervore eccitato", dall'eccitazione questa condizione è stata sviluppata.
4. Quindi per la prima volta sorse il desiderio, il desiderare che era il germe primordiale della Mente eccitata, all'interno di essa nacque.
E i saggi, cercando nel loro cuore e sentimenti più profondi e mistici, hanno cosi scoperto nel Nulla Profondo quale era il legame tra il Nero profondo e l'esistenza, il collegamento che lega il vuoto nero profondo all'Essere.
6. Chi è che sa? Che qui ci può dire sicuramente da cosa e come questo universo è cresciuto?
E se non fino a dopo esso gli Dei vivevano?
Chi dunque può sapere da quello che è sorto?
7. Chi sà come e quando la fonte, da cui questo universo è nato, e poi aumentato?
E se è stato fatto e creato oppure non fatto e increato (non creato)?
Si sà solo che dal cielo divino scendono le più alte regole.
Ma poi, il Signore che tutto vede lo saprà?
O forse neanche Lui, manifesto e non manifesto, lo sa?
"In principio questo universo è stato per così dire né inesistente né esistente;
in principio questo (universo) era così dire, esisteva e non esisteva:
c'era solo quella Mente.
La traduzione Inglese era strafalcionata, cosi in parte (minima) anche questo antichissimo Veda, che è tra i più antichi e importanti.
E la traduzione di Google da EN a IT è uno strafalcione unico.
Ho aggiustato le frasi perché il SENSO DELLE COSE sia appropriato il più possibile, comprensibile al meglio anche da bigotti, ignoranti, razionalisti, ecc.
pur non avendo mai letto questi Testi basilari nella religiosità e tramandati oralmente da tempi lontanissimi, questi coincidono con la mia esperienza e yoga.
Anche le domande che l'autore dei Veda ha trasmesso (vedi punto 6 e punto 7) in me hanno, da tempo, una risposta e prova certa e sicura, salda, provata, e anche ben conscia e trasportata e unita tra corpo - mente e stato d'anima e spirito supremo.
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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Colui che comprende creazione e dissoluzione, apparizione e scomparsa degli esseri, saggezza e ignoranza, deve essere chiamato Bhagavan. Le armi non fendono il Sé, il fuoco non lo brucia, non lo bagnano le acque ne lo secca il vento; Egli è detto il non manifesto, l'impensabile, immutabile, insondabile, impermeabile, non soggetto a Darma e Karma.
Lancillotto2013- Guru
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Punti : 10417
Reputazione : 6062
Data d'iscrizione : 11.02.15
Upanisad testi sacri Vedici, successivi e finali ai Veda
Gli Ariani, popolo erudito e guerriero, scese dal nord e nacque cosi la civiltà indoariana.
In india essi scrissero testi vedici aggiuntivi, I Veda Upanishad, opere di una profonda filosofia che trascendeva i Rituali del RIG VEDA dedicati all'adorazione degli Dei del campo astrale e della sfera del Samsara, e anche i sacrifici e le preghiere per ottenere bonus in campo magico, materialistico e quindi egoistico .. dei vantaggi.
Alcuni concetti dei maestri delle UPANISAD
“Questo supremo Brahman, atman universale, immensa dimora di tutto ciò che esiste, più sottile di ogni cosa sottile, costante: in verità é te stesso, perché Tu sei Quello” (Kaivalya Upanishad, I, 16).
“Quando si é conosciuto l’atman supremo, che riposa in un posto nascosto, senza parti e senza dualità, quale Testimone, esente dall’essere e dal non-essere, si perviene alla condizione dell’atman universale” (Kaivalya Upanishad II, 23-24).
“Questo Atman non può essere appreso mediante insegnamento, né mediante sacrificio, né mediante molte lezioni … Questo Atman non é conseguibile per colui che manchi di determinazione, che ceda alle illusioni, o compia una ascesi irregolare”. (Mundaka Upanishad, III, II, 3 e 4).
“Colui il quale conosce questo supremo Brahman, costui diventa il medesimo Brahman” (Mundaka Upanishad, III, II, 9).
“Attraverso il solo studio delle scritture o con l’erudizione non si può realizzare l’Atman, e nemmeno tramite l’intellettualismo e i dibattiti in aula” (Katha Upanishad, I, II, 23).
“Il saggio, dopo aver studiato i trattati della conoscenza religiosa e profana, abbandoni completamente tali trattati, come colui che cercando il seme abbandona la scorza” (Brahmabindù Upanishad,18).
“Si deve fermare la mente nel cuore fino a quando non sia resa al silenzio: questa condizione costituisce la vera conoscenza e la liberazione, tutto il resto non rappresenta altro che letteratura verbosa” (Brahmabindù Upanishad, 5).
“Sì, conosco solo i testi sacri, venerabile maestro, ma con ciò non conosco il Sé (Atman). Da grandi maestri come te ho appreso che l’uomo che conosce il Sé supera ogni dolore. Io mi trovo in uno stato di dolore. Vogliate compiacervi, venerato maestro, di farmi superare ogni dolore” (Chandogya Upanishad, VII, I, 3).
“Tutto ciò che hai studiato non é che un insieme di parole” (Chandogya Upanishad, VII, I, 3).
“In un buio spaventevole entrano quanti vivono nell’ignoranza, ed in un buio ancora peggiore quanti hanno solo una conoscenza teorica” (Svetasvara Upanishad, IV, IV, 10).
“È attraverso la conoscenza superiore che raggiungeremo l’informale. La scienza divina ci svela la conoscenza di quella realtà che trascende i sensi, rivela il principio, la causa incausata di tutto, l’Uno che non ha forma né nome” (Mundaka Upanishad, I, I, 6).
“Privo di suono, senza forma, intangibile, non decadibile, senza sapore e odore, senza inizio e fine, immutabile, eterno, trascendente tutta la natura, ineffabile. Coloro i quali possono realizzarlo, ed essi solamente, sono liberi dalle fauci della morte” (Katha Upanishad, I, III, 15).
“Realtà, Conoscenza, Infinito sono Brahman. Nel mondo delle cose periture: nome, forma, tempo, spazio, causalità; quello che non perisce é l’Imperituro. Colui che dimora eternamente anche al di la del nome, della forma, del tempo-spazio e della causalità, e che viene designato con la parola Quello, ha nome Atman supremo. Io non posso esser scorto sotto le forme dello spazio, del soffio vitale e altre limitazioni. Sono libero dalla forma, dal nome e dall’azione. Sono il Brahman, fatto di Esistenza, Coscienza e Beatitudine. Questa é la Reale Scienza” (Sarvasara Upanishad).
In india essi scrissero testi vedici aggiuntivi, I Veda Upanishad, opere di una profonda filosofia che trascendeva i Rituali del RIG VEDA dedicati all'adorazione degli Dei del campo astrale e della sfera del Samsara, e anche i sacrifici e le preghiere per ottenere bonus in campo magico, materialistico e quindi egoistico .. dei vantaggi.
Alcuni concetti dei maestri delle UPANISAD
“Questo supremo Brahman, atman universale, immensa dimora di tutto ciò che esiste, più sottile di ogni cosa sottile, costante: in verità é te stesso, perché Tu sei Quello” (Kaivalya Upanishad, I, 16).
“Quando si é conosciuto l’atman supremo, che riposa in un posto nascosto, senza parti e senza dualità, quale Testimone, esente dall’essere e dal non-essere, si perviene alla condizione dell’atman universale” (Kaivalya Upanishad II, 23-24).
“Questo Atman non può essere appreso mediante insegnamento, né mediante sacrificio, né mediante molte lezioni … Questo Atman non é conseguibile per colui che manchi di determinazione, che ceda alle illusioni, o compia una ascesi irregolare”. (Mundaka Upanishad, III, II, 3 e 4).
“Colui il quale conosce questo supremo Brahman, costui diventa il medesimo Brahman” (Mundaka Upanishad, III, II, 9).
“Attraverso il solo studio delle scritture o con l’erudizione non si può realizzare l’Atman, e nemmeno tramite l’intellettualismo e i dibattiti in aula” (Katha Upanishad, I, II, 23).
“Il saggio, dopo aver studiato i trattati della conoscenza religiosa e profana, abbandoni completamente tali trattati, come colui che cercando il seme abbandona la scorza” (Brahmabindù Upanishad,18).
“Si deve fermare la mente nel cuore fino a quando non sia resa al silenzio: questa condizione costituisce la vera conoscenza e la liberazione, tutto il resto non rappresenta altro che letteratura verbosa” (Brahmabindù Upanishad, 5).
“Sì, conosco solo i testi sacri, venerabile maestro, ma con ciò non conosco il Sé (Atman). Da grandi maestri come te ho appreso che l’uomo che conosce il Sé supera ogni dolore. Io mi trovo in uno stato di dolore. Vogliate compiacervi, venerato maestro, di farmi superare ogni dolore” (Chandogya Upanishad, VII, I, 3).
“Tutto ciò che hai studiato non é che un insieme di parole” (Chandogya Upanishad, VII, I, 3).
“In un buio spaventevole entrano quanti vivono nell’ignoranza, ed in un buio ancora peggiore quanti hanno solo una conoscenza teorica” (Svetasvara Upanishad, IV, IV, 10).
“È attraverso la conoscenza superiore che raggiungeremo l’informale. La scienza divina ci svela la conoscenza di quella realtà che trascende i sensi, rivela il principio, la causa incausata di tutto, l’Uno che non ha forma né nome” (Mundaka Upanishad, I, I, 6).
“Privo di suono, senza forma, intangibile, non decadibile, senza sapore e odore, senza inizio e fine, immutabile, eterno, trascendente tutta la natura, ineffabile. Coloro i quali possono realizzarlo, ed essi solamente, sono liberi dalle fauci della morte” (Katha Upanishad, I, III, 15).
“Realtà, Conoscenza, Infinito sono Brahman. Nel mondo delle cose periture: nome, forma, tempo, spazio, causalità; quello che non perisce é l’Imperituro. Colui che dimora eternamente anche al di la del nome, della forma, del tempo-spazio e della causalità, e che viene designato con la parola Quello, ha nome Atman supremo. Io non posso esser scorto sotto le forme dello spazio, del soffio vitale e altre limitazioni. Sono libero dalla forma, dal nome e dall’azione. Sono il Brahman, fatto di Esistenza, Coscienza e Beatitudine. Questa é la Reale Scienza” (Sarvasara Upanishad).
Eroe per Caso- Risvegliato
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