Quando uno è Professore: Gianfranco Bertagni

Farò una breve analisi per dimostrare quale differenza ci sia tra un Teorico e un Pratico.
Io non faccio ovviamente ne il professore ne il maestro, alleno però le persone PRATICHE.
Non faccio libri, ne congressi, video, conferenze, trasmissioni radio, riunioni e tante belle cose come il Prof. Bertagni, il motivo?
Semplice.
Un perfetto risvegliato non ha bisogno di queste cose e quindi non le farà mai

La pagina che analizzerò è questa, frasi e frasi dichiarate dal Prof. Bertagni quale eminenza della meditazione e del Buddismo.
INTERVISTA A G. BERTAGNI
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Ovviamente partirò dalla sua affermazione e frase finale ..la NUMERO 10
(un Liberato non ha tempo ne regola nel discutere e nel suo FARE ..semplicemente, come me, partirà dal punto che gli pare più indicativo).

10) Qual è per lei il senso della vita?
Non esiste. Altrimenti tutto sarebbe necessario, determinato. Ed è questo che ti fa scoppiare di gioia per l’estrema libertà che è l’individuo.

Mi spiace per Bertagni e la sua inconsapevolezza leggiadra ma il senso della vita è molto più semplice: L'Uno immortale, che io chiamo SIVA-BRAHMAN (e lo è) e che vive in meditazione costante, a tratti interrompe la sua meditazione nidra sovrumana, apre gli occhi e si fa delle domande, creando domande nascono dubbi e da ogni dubbio nasce un Essere Spirituale Atman, questo a sua volta crea delle Jiva anime, le quali essendo dotate di mente ego e pensiero, desiderano sperimentarsi e desiderano vivere attivamente in moltissime dimensionalità che l'atman stesso gli creerà e gli metterà a disposizione.
In realtà però con un libero arbitrio ben limitato, anche se apparentemente, l'anima (nel ns. caso il ns. sentirci esseri umani) che sia disincarnata o incarnata in una forma atomica e molecolare, .. sempre sarà guidata e sorvegliata, punita o premiata e comunque "diretta e supervisionata" dalla Coscienza Infinita che la crea ..cioè dall'Atman.

L'individuo quindi non è l'anima staccata dal suo Atman, non è la mente libera di cazzeggiare lontano dalla sua Coscienza Spirituale divina, ma semmai il contrario, e la vera gioia è nell'Unione totale e completa dell'anima mentale con la propria Coscienza Infinita.

L'esistenza, in qualsiasi forma, non è gioia ma distacco, dolore, prova, l'unica gioia è l'esaltazione dell'ego ..che raggiungendo uno scopo avido e momentaneo ci fornsice impulsi di falso appagamento mentale.

Ma forse questo il Professore ..deve ancora impararlo .. prima che insegnarlo erratamente agli altri.

..continua ..

Io invece sono partita dal n.4

4) Cos’è per lei la morte?
È la trascendenza di ogni ente, è ciò che è celato in esso e lo supera: è l’oltre già qui, già ora presente; è quindi il mio destino, che continuamente pulsa in me. E cos’è che supera l’ente in quanto totalmente altro da esso? Il nulla. Allora vivo il nulla come origine e superamento del mio essere; è l’abissale nulla che origina e sostanzia il mio essere. Pertanto la mia esistenza si presentifica in uno spazio di assoluta gratuità, di vertiginosa libertà. E questo è – pur cercando di non essere retorici – fantastico.

Io non ho capito granché che cosa intende dire...

Sinceramente neanche io, è un discorso da tipico invasato zen - filo buddistico Reiki Oosho e piglia pesci

Solo uno sprovveduto teorico e un non realizzato vive di queste teorie e sbagliate consiferazioni.

Quello che dice è completamente falso.