Socrate incontra Gesù

Socrate:
Buon giorno, Gesù, mi hanno detto dei tuoi meravigliosi insegnamenti. Io sono un modesto filosofo qui ad Atene. Mi hanno detto che hai una grande saggezza e questo è certamente dimostrato dalla folla di ammiratori che ti segue per le strade. Se hai qualche istante da dedicarmi, mi piacerebbe che mi illuminassi con le risposte ai complessi dilemmi con cui ho combattuto per tutta la vita.

Gesù:
Sono un pescatore di uomini alla ricerca di seguaci. Porto la verità di Dio a tutti gli uomini. Cerca e troverai, chiedi e ti sarà risposto, bussa e ti sarà aperto.

Socrate:
C’è un problema di base che ha sempre occupato la mia mente in modo predominante. Sebbene sia stato per me sempre un ostacolo insormontabile nella ricerca della verità e del significato delle cose, sono sicuro che con la tua conoscenza lo troverai semplice e penserai che io sia un vecchio stupido. Ho sempre desiderato vivere nobilmente e onorevolmente, ma sembra che abbia semplicemente attraversato la mia vita senza neanche sapere cosa fosse onorevole e nobile. Con la mia limitata capacità di capire, mi sembra spesso che la vita, anche con tutto il suo rumore e la sua furia, non abbia un reale significato. Per favore dimmi: Come dovrebbe vivere un uomo, qual è lo scopo della vita.

Gesù:
Servire e venerare Dio.

Socrate:
Quale Dio?

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se gesu incontrava Osho gli sequestrava le rolls royce

Gesù:
Servire e venerare Dio.

Socrate:
Quale Dio?

Esatto:
Quale?

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] Se Gesù giudicato si erge a giudice come dire "pan per focaccia" e Socrate dava ragione alla sua vocina interna, quale giudizio e quali voci saranno le vocine esatte.
Ergo non vedo venerabilità ne un Dio da venerare in un suo mondo di servili voci al vento.

Se fossi in voi preso un foglio di carta scriverei alcune domande, come queste:

1. Gesù Cristo come mai non viene lasciata la totale coscienza e memoria all'anima che in seguito ridiscende e torna a mettersi alla prova nella carne di un corpo nuovo?
   
2. E come mai la chiesa ha banche, pedofili, scandali e non sempre aiuta il debole ma segue il potente e il ricco?
   
3. Non è il Paradiso tuo destino dei poveri? Perchè la tua Chiesa ha corretto e ricorretto la Bibbia per 2000 anni, sino trasformare la frase "il paradiso è dei poveri in terra ed è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco salga nel paradiso"?
   
4. Per quale motivo tuo padre dice di avere un unico figlio? Noi che saremmo? Marionette?
   
5. Come mai Tuo Padre dice che è UN DIO GELOSO?
   
6. Come mai è scritto nel vecchio testamento che Satana il tentatore traditore và e viene disinvoltamente in paradiso come in terra e può porre domande a tuo Padre?
   
7. Per quale futile motivo tuo Padre ha maledetto i suoi esseri, cacciandoli, e ha maledetto la donna "maledicendola e dicendogli che partorirà con dolore e sofferenza"?
   

Posso continuare ma mi fermo qui.

Voglio farvi riflettere, le parole e i pensieri, anche fossero di un Dio, ne delimitano giustizia e falsità, ne declarano sia la potenza quanto l'impotenza, il grande pregio quanto l'invisibile o macroscopico difetto.
Per questo, il Dio di Abrahm in India non è quasi più pregato o lodato, e solo 3 TEMPLI lo ricordano, e la gente si trasforma in buddista e mussulmana a causa delle CASTE ..volute proprio dai bramani e da una concezione bramanica errata, rifiutata da Buddismo e persino da Cattolici, Cristiani, Ortodossi, Protestanti, ecc..
Il motivo è insito nel Dio stesso, che anche in oriente (dal quale deriva la sua fede prima giudea e poi anche europea) combinò molte cose giuste e molte sbagliate completamente, e di conseguenza anche i suoi Maestri.
Tutto nel bene e nel male, si capisce, perché è riconosciuto per le sue Qualità, stiamo parlando si di un Ego e di una Individualità, ma di altissimo livello, preposta però al mondo animico mentale e non a quello spirituale come creduto e insegnato.

Infatti il clero affermò addirittura che l'uomo non è spirito e l'unico spirito è lui.
Tesi che non spiega nulla e anzi declassa a servile l'esperienza nel settore umano.
Mentre invece Socrate, un semplice filosofo in fin dei conti, parla e insegna avendo quella voce interiore che si chiama SPIRITO, avendo deposto l'anima sua nello spirito pur andando per feste, banchetti e per strada in modo disinvolto e noncurante dei mondani e dei suoi oppositori: liberamente visse senza adulare o farsi adulare da nessun Dio, neanche fosse Giove piuttosto che un ipotetico Padreterno o un suo Messia.

Profeta di se stesso nel mondo, Socrate contesta tesi paradossali e disputa contro tesi non realistiche dei suoi avversari filosofici, ma non impone giudizio morte e miracoli e un senso di colpa, infatti lo vediamo negli scritti "dar dell'idiota, del falso e del vanesio" a più di uno, ma senza promettere salvezze o inferi, le quali dipendono solo da intelligenza benefica e non da un Giudizio Universale imposto da un Re dei Cieli: dato che anche sopra di questo Re Giudice, lui ne scopri un Altro che stava ancora più alto: si chiamava Coscienza Universale.