dal Dhammapada vv. 1- 99 Versi in coppia

Dhammapada: vv. 1- 99

Versi in coppia

Chi attraverso la retta comprensione
arriva allo stato
di perfetta libertà
è sereno nel corpo
nella parola, nella mente.
Gli alti e bassi della vita
non lo scuotono.


Chi conosce ciò che non è nato
chi è libero e placato
chi ha abbandonato il desiderio
è il più nobile degli esseri.


Nella foresta, in città
o in aperta campagna
regna la gioia nella dimora
di chi è pienamente libero.

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In un attimo tutto scopare , come in caduta libera un tuffo al centro del petto . Come una goccia ricaduta nell'oceano . 

Ma , un attimo dopo , ricordo di trovarmi qui . Ma non sto forse giocando con me stesso ? A chi lo dovrei chiedere ?

Tutto scompare.

L'ego della tastiera ti ha tradito 

Hai ragione . 
Come possiamo parlare di "sparizione " se è una cosa inesistente ?  Ed , inoltre , quale "tutto" se non vi è distinzione ? 

Sempre si insinua questa mente per rivendicare il suo fantastico spazio . Due parole , due armi mentali .

 ora non ho potuto che farmi due risate . Sappi che sbraita quanto correggi , ma questo forse già lo sai .

E insomma è dura tirarti via questo scopinare in un attimo poi è sintomo di mancanza di Tantra e Dovuta concentrazione.
Bah, che gioventù estraniante. Ma un pò di limiti bisogna anche darseli.. almeno con la tastiera 

Caro UFO quando tu sogni sei in te stesso? Si ma ne sei lontano.
Quindi il paradosso supera ogni spiegazione: lo sei e non lo sei, te stesso.
La barriera sognante è la presa di una individualità, questo separa.
Poi c'è l'individualità crea una mente, poi la mente si infila in una scatoletta di tonno, poi la dentro essa si auto identifica nel tonno e nella scatoletta, e là dentro afferma io sono il mio tonno (mente-anima jiva) e la mia scatoletta (ego -sistema simpatico - corpo fisico).

Tutte queste barriere separano e distinguono, e tu non sei più te stesso perchè ti senti con una forma e con un nome, dici IO IO IO ma non parli del tuo vero Io, dici questo è mio e questo tuo e quall'altro è suo, e cosi crei categorie, questo e quello, tu sei nero e io bianco, io la vedo cosi e gl ialtri sono gli altri e la vedon cosà, ecc..

In questo gioco mentale ti sei perso, punto.
Non hai contatto con te stesso ma con il tuo fantasma, un'ombra egoistica e sensuale, irata, gioiosa, furba o cretina, bella o brutta,ecc..

In pratica sei come morto, in coma profondo, ma tu dici oh che bella o brutta questa realtà che io sento cosi .. motlo solida e visibile, tocco persino un tavolo ma non vedo che quel tavolo è solo un ammasso di atomi che neanche sono atomi ma mere vibrazioni: onde, frequenze, cioè fuffa di fuffa, come un vento che esce dalla coda di un asino.

Qui siamo solo dei doppioni scaduti dell'Uno Permanente, siamo sfere incacchiate buttate fuori dall'immortale, ma chiaramente chi si dà da fare può tentare di ritornare da dove è uscito, però ciò richiede uno sforzo, grande perchè grandi sono le muraglie di desideri e cavolate che ci siamo "architettati nel cervello karmico individuale e che non intendiamo mollare facilmente".
Come il gatto che si morde la coda.

E questa è una grandissima differenza tra farsi ombra di se stessi ed essere veramente il Sè Stessi.

Ma solo allora si può dire che il vuoto nero assoluto, tutte le dimensioni, le multidimensioni, lo spazio e il tempo, ogni cosa vibile e invisibile è stata dissolta e sciolta, unita in una semplicità che non ha alcun bisogno di riflettersi in quasi infinite esperienze individualistiche al suo "esterno".

Troppo facile cadere nel tranello e credere che le differenze si superino a parole o pensando, c'è ben altro da fare.
Un lavoro che non definirei come tanti "lavoro interiore" perchè è ancora più grande, è un lavoro interiore ed esteriore, quello da farsi.
Un lavoro completo e mai parziale, se no si resta in mezzo e non si arriva al Capolinea da dove iniziò il Viaggio mentale che noi oggi confondiamo, da fessacchioni, con una qualche effettiva realtà.

Anche ti chiamassi Uno ma sei in Coma Profondo, come puoi dire di essere in Te Stesso?
Ed anche.
Se ti sei ridotto a Goccia coem puoi pensare io sono Oceano?
Devi tornare nell'Oceano per poterlo affermare.
Quindi devi Fare, il solo pensare è solo nocivo perchè fà parte del sonno e del coma in atto.
E questa è una Enorme differenza (momentanea) voluta dal Sè Stessi, una sua natura ciclica e momentanea, a volte casuale, sempre però del tutto Naturale e Lecita, un mettersi in dubbio domandandosim poiche altri non ve ne sono, non esistono: però appaiono, ... le vibrazioni.. atomi .. cellule .. batteri .. ecc.. ecc..
Mere immagini ma causate da una potenza inziale senza limite alcuno.

La mente ha paura di queste cose, sà che i paradossi ci sono e sono per lei inspiegabili, fonte di stress e possibile morte, inesistenza, è d'altronde un piccolo fantasma, un ologramma senza alcuna verità e consistenza sua.
Per questo deve morire e per questo non è eterna e non vive nell'Immortale (che non ne ha alcuna necessità ).