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Ecco cosa accade poco prima e poco dopo la morte
4/23/2019, 00:28 Da Lancillotto2013
Esperienze di morte con ritorno di alcune persone.
Se la morte è una delle poche certezze della vita, uno dei misteri antropologici che da sempre …
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Se la morte è una delle poche certezze della vita, uno dei misteri antropologici che da sempre …
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nuovo evp
2/19/2019, 22:54 Da kardec
salve ragazzi,dopo tanto tempo siamo riusciti ( o almeno credo ) di aver registrato un nuovo evp!
la registrazione di questo video,l'abbiamo decisa …
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Essere o non Essere, Amleto
4 partecipanti
Forum di Paranormale Misteri Meditazione Spiritualità Yoga e Psiche :: Filosofia, maestri antichi e recenti
Pagina 1 di 1
Essere o non Essere, Amleto
« Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
i colpi di fionda e i dardi dell'oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni
e, contrastandoli, porre loro fine? Morire, dormire…
nient'altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.
Dormire, forse sognare. Sì, qui è l'ostacolo,
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci riflettere. È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga.
Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo,
il torto dell'oppressore, la contumelia dell'uomo superbo,
gli spasimi dell'amore disprezzato, il ritardo della legge,
l'insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo
che il merito paziente riceve dagli indegni,
quando egli stesso potrebbe darsi quietanza
con un semplice stiletto? Chi porterebbe fardelli,
grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa,
se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte,
il paese inesplorato dalla cui frontiera
nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà
e ci fa sopportare i mali che abbiamo
piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti?
Così la coscienza ci rende tutti codardi,
e così il colore naturale della risolutezza
è reso malsano dalla pallida cera del pensiero,
e imprese di grande altezza e momento
per questa ragione deviano dal loro corso
e perdono il nome di azione. »
William Shakespeare
È considerato il poeta più rappresentativo del popolo inglese e soprannominato il "Bardo dell'Avon" (o semplicemente "Il Bardo" oppure il "Cigno dell'Avon"; delle sue opere ci sono pervenuti, incluse alcune collaborazioni, 37 testi teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi.
Le sue opere teatrali sono state tradotte in tutte le maggiori lingue del mondo e sono state inscenate più spesso di qualsiasi altra opera; inoltre è lo scrittore maggiormente citato nella storia della letteratura inglese e molte delle sue espressioni linguistiche sono entrate nell'inglese quotidiano.
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Alcuni spunti :
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se sia più nobile nella mente soffrire
i colpi di fionda e i dardi dell'oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni
e, contrastandoli, porre loro fine? Morire, dormire…
nient'altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.
Dormire, forse sognare. Sì, qui è l'ostacolo,
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci riflettere. È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga.
Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo,
il torto dell'oppressore, la contumelia dell'uomo superbo,
gli spasimi dell'amore disprezzato, il ritardo della legge,
l'insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo
che il merito paziente riceve dagli indegni,
quando egli stesso potrebbe darsi quietanza
con un semplice stiletto? Chi porterebbe fardelli,
grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa,
se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte,
il paese inesplorato dalla cui frontiera
nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà
e ci fa sopportare i mali che abbiamo
piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti?
Così la coscienza ci rende tutti codardi,
e così il colore naturale della risolutezza
è reso malsano dalla pallida cera del pensiero,
e imprese di grande altezza e momento
per questa ragione deviano dal loro corso
e perdono il nome di azione. »
William Shakespeare
È considerato il poeta più rappresentativo del popolo inglese e soprannominato il "Bardo dell'Avon" (o semplicemente "Il Bardo" oppure il "Cigno dell'Avon"; delle sue opere ci sono pervenuti, incluse alcune collaborazioni, 37 testi teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi.
Le sue opere teatrali sono state tradotte in tutte le maggiori lingue del mondo e sono state inscenate più spesso di qualsiasi altra opera; inoltre è lo scrittore maggiormente citato nella storia della letteratura inglese e molte delle sue espressioni linguistiche sono entrate nell'inglese quotidiano.
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Eroe per Caso- Risvegliato
- Messaggi : 4309
Punti : 13509
Reputazione : 8137
Data d'iscrizione : 06.02.15
Re: Essere o non Essere, Amleto
Più nobile è prendere le armi per contrastare un mare di affanni , e cosi continuando a contrastarli , porre loro fine.
La non conoscenza dell'avvenire dopo la morte , cosi che nessuno ha mai conosciuto qualcuno che da li torna per parlarne , blocca ogni puro sentiero legando l'uomo alla mondanità. Dubito che se qualcuno morisse davanti a una folla urlante per poi ritornare e dire ciò che si trova aldilà perfino dei più alti regni mentali , qualcuno ancora seguisse i propri ideali mentali , chiamando vita ciò che non è , cosi da ridurre a un mucchio di sporcizia la propria esistenza , vana se basata su stupide convinzioni e desideri a più non posso , nobile se si prende le armi e si fa guerra contro il falso se stessi .
Cosi anche se questa guerra è dolorosa e faticosissima , dove si sanguina per le varie cadute subite , non si può morire , in questa guerra , dissanguati . E cosi ci si può riscoprire prima Nobili per poi essere Vittoriosi in un affanno senza fine , affanno voluto dall'inizio , ma non impossibile da estirpare se si ha abbastanza forza e volontà interiore.
Ma su perché no , uno stiletto in gola , et voilà !
La non conoscenza dell'avvenire dopo la morte , cosi che nessuno ha mai conosciuto qualcuno che da li torna per parlarne , blocca ogni puro sentiero legando l'uomo alla mondanità. Dubito che se qualcuno morisse davanti a una folla urlante per poi ritornare e dire ciò che si trova aldilà perfino dei più alti regni mentali , qualcuno ancora seguisse i propri ideali mentali , chiamando vita ciò che non è , cosi da ridurre a un mucchio di sporcizia la propria esistenza , vana se basata su stupide convinzioni e desideri a più non posso , nobile se si prende le armi e si fa guerra contro il falso se stessi .
Cosi anche se questa guerra è dolorosa e faticosissima , dove si sanguina per le varie cadute subite , non si può morire , in questa guerra , dissanguati . E cosi ci si può riscoprire prima Nobili per poi essere Vittoriosi in un affanno senza fine , affanno voluto dall'inizio , ma non impossibile da estirpare se si ha abbastanza forza e volontà interiore.
Ma su perché no , uno stiletto in gola , et voilà !
U F O- Guru
- Messaggi : 2937
Punti : 8276
Reputazione : 5173
Data d'iscrizione : 28.04.15
Re: Essere o non Essere, Amleto
Se ognuno potesse andare e ritornare cosciente "dall'aldilà" comprendendo bene i mecchanismi inclusi quelli della "causa-conseguenza" allora sarebbe forse più semplice evolversi e questa vita materiale forse sarebbe diversa. E questa esperienza andrebbe fatta personalmente in quanto i racconti degli esperienze altrui possono essere sempre messe in dubbio.
_________________
Scherzando, si può dire di tutto, anche la verità.
---
Il pensare è per me un male.
Il non pensare è per me un bene. (DN9 v.18)
---
L'uomo deve elevare sé stesso per mezzo di sé stesso.
Poiché solo egli stesso può essere l'amico o il nemico di sé stesso.(BG)
---
Ogni realtà, materia, sensazioni, percezioni, conoscenza e realtà condizionate non sono me. Non sono mie. Perciò da esse distaccatevi. Quel distacco è pace, che va al di là di ogni legame. (SN 4.16)
---
Lo yogi che ha raggiunto questo Stato sente che non esiste ottenimento più prezioso. (BG)
cassania- Guru
- Messaggi : 2358
Punti : 7849
Reputazione : 5423
Data d'iscrizione : 22.06.15
Re: Essere o non Essere, Amleto
Ben detto.cassania ha scritto:Se ognuno potesse andare e ritornare cosciente "dall'aldilà" comprendendo bene i mecchanismi inclusi quelli della "causa-conseguenza" allora sarebbe forse più semplice evolversi e questa vita materiale forse sarebbe diversa. E questa esperienza andrebbe fatta personalmente in quanto i racconti degli esperienze altrui possono essere sempre messe in dubbio.
Ma ciò si può fare , solo che tutto ciò richiede grande dedicazione e sforzo .
A mio parere necessari per fare il proprio dovere da individualità , ma è facile inciampare negli inghippi.
Quindi anche in questo caso , le persone dovrebbero " fidare " della parola di un Maestro ( per esempio Buddha Gotama ) per poi provare per esperienza diretta.
Le persone aprirebbero gli occhi solo se di punto in bianco tutti in maniera non volontaria ma cosciente andassero su e giù nell'aldilà. Ma ciò non è possibile, mai accadrà.
Quindi anche in questo caso , bisogna avere devozione verso il proprio e vero Sé. Altrimenti si rimane nel dubbio , e fosse una persona davanti a una folla o un vero Maestro , quale essere ignorante abbandonerebbe le sue amate percezioni e brame pur di inseguire una cosa che per loro è dubbia ?
U F O- Guru
- Messaggi : 2937
Punti : 8276
Reputazione : 5173
Data d'iscrizione : 28.04.15
Re: Essere o non Essere, Amleto
E' difficile comprendere le cose in una sola esistenza.
E' impossibile anche non evolvere, perché ciò causerà gravi dolori, traumi, rabbia, negatività, piccole gioie e grandissimo dolore.
C'è chi si aspetta di riuscire al più presto un po' come te Ufo, ma li non devi bruciare le tappe, c'è una scalata da fare, un allenamento che non deve essere impregnato di attese, ne è possibile arrivare sino al Brahman con estrema frenesia.
Ci vuole equilibrio e nessuna aspettativa da una parte e grande volontà e calma nel fare e nel procedere .. svuotando sensi, sensorialità di corpo e mente, e poi, distesi, osservando nel buio .. si inzierà a viaggiare sempre di più ..sino a uscire del tutto da corpo, mondo, samasara: i 3 ostacoli di chi inizia questa Via cosi fine che porta a completa Libertà.
C'è poi chi ha dubbi, chi ha svogliatezza, piccolo impegno ma poco tempo, vaga ancora tra paure e consigli dati da ego e mente razionale.
Ma li il problema è qui duro da smantellare, il soggetto è ancora in balìa del falso se stesso che, ogni giorno, continua a propinargli dubbi, contro-domande, il tutto per distoglierlo dalla meta e dal fare, dall'ottenere risultati concreti e apprezzabili.
Tutte queste cose il Maestro le sa, le conosce, le prova e ..però .. le ha superate.
I dubbi devono venire quando uno ha raggiunto la meta dell'altro, allora potrà dire io dubito in questo e quello e spiegare i suoi motivi di dubbio.
Ma mettere in dubbio che una realtà relativa e instabile non sia frutto di una realtà assoluta che la generò .. e come rievocare banalmente le favole di Esopo, quella della Volpe con l'Uva.
L'ego è infatti la Volpe e il Brahman è parimenti l'UVA.
L'uomo fa come la volpe, usa inganno e furbizia e una razionalità che è paradossale del suo perché mistifica e contraddice le sue stesse regole e affermazioni "categoriche".
Per questo un Saggio, divenuto Uno con il Brahman, è come l'UVA, buona, gustosa, alimento, che fà spirito, inebria e sazia.
La Volpe non si addice a un Realizzato, perché il Risvegliato ha capito che non era da denigrare l'Uva, per vanità ed egoismo impotente, quell'uva che stava sul ramo più alto.. dell'albero della Vita: ma bensi era da raggiungere e cibarsene, e diventare Uva e non riprendere mai più la forma egoista di una famelica Volpe impotente e fannullona.
Cosi si lascia l'ego e si lasciano tutte le reincarnazioni e si risorge ..ma si risorge veramente.
Il nettare dell'Uva - Brahman nessuna Maestro lo impone a nessuno, quel nettare vitale, quell'essenza che sazia e inebria di verità assoluta e di vera Pace e Potenza Eterna, non si raggiunge con un semplice salterello da Volpini
La volpe dovrà trasformarsi in scoiattolo e arrampicarsi se la vuole, dovrà fare forti sacrifici interiori, dovrà smetterla di credere che un qualche Maggiordomo scenda a portargliela gratuitamente, o avere semplice fede che detta "manna" scenda dal cielo per divina provvidenza di qualcun altro.
Cosi la Volpe umana, feroce e mai sazia, diventa scoiattolo e Guru, dolce e intraprendente.
E solo cosi troverà CIO' CHE OGNI ESSERE INTELLIGENTE DOVREBBE CERCARE.
Gli altri? Chi ha dubbi ancora, chi non si fida di chi è esperto conoscitore di ogni cosa, dalla Sruti allo Yoga, dal fare a raggiungere la totale Liberazione, è solo uno stolto e un ignorante, esattamente come diceva l'Amico Gotama ben 25 secoli fa.
E io devo ripetere le stesse cose perché le stesse cose ho raggiunto, svelato: come lui scrive,
ci sono mondi e cose cosi fini, difficili da vedere, difficili da raggiungere, difficile da provare.
Ma chi si fa asceta dentro di Sé .. può raggiungerle.
E anche fossi l'unico al mondo, oggi e sulla terra (e spero di no), ci sono stati prima di me, persone, grandi maestri antichi del passato, che ben hanno detto, a loro modo e maniera dei loro tempi lontani, LE STESSE COSE CHE IO RICONFERMO PER DIRETTA ESPERIENZA.
Il mio segreto? Lo ha confermato il Buddha stesso: passione, insistenza, grande discriminazione e voglia di capire PERSINO LE VIRGOLE di quello che hanno scritto Lui Vishnu-Buddha detto L'Uno sulla terra e Adi Shankara detto il Siva in terra (cioè LA STESSA IDENTICA COSA E PERSONALITA' ULTRA UMANA... L'Uno Siva-Brahman Permanente).
QUINDI:
Chi ha dubbi ha dubbi con sé stesso.
Chi ha fretta ha paura di non farcela.
Chi rinuncia rinuncia al Vero Sé Stessi.
-------------
Il mio consiglio è per chiunque passerà a leggerci è:
NON SIATE VOLPI .. SIATE UVA!
E se nò fate come vi aggrada, come dicevan i monaci.
Io, che non sono più ne io ne un "io" .. resto e sono L'Uno nell'Uno, perché identico sono, cosi io sono.. nel più intimo dell'intimo, e cosi effettivamente sono sempre

il tempo di fingersi volpino tra i volponi .. è finito da un pezzo per Me..

E' impossibile anche non evolvere, perché ciò causerà gravi dolori, traumi, rabbia, negatività, piccole gioie e grandissimo dolore.
C'è chi si aspetta di riuscire al più presto un po' come te Ufo, ma li non devi bruciare le tappe, c'è una scalata da fare, un allenamento che non deve essere impregnato di attese, ne è possibile arrivare sino al Brahman con estrema frenesia.
Ci vuole equilibrio e nessuna aspettativa da una parte e grande volontà e calma nel fare e nel procedere .. svuotando sensi, sensorialità di corpo e mente, e poi, distesi, osservando nel buio .. si inzierà a viaggiare sempre di più ..sino a uscire del tutto da corpo, mondo, samasara: i 3 ostacoli di chi inizia questa Via cosi fine che porta a completa Libertà.
C'è poi chi ha dubbi, chi ha svogliatezza, piccolo impegno ma poco tempo, vaga ancora tra paure e consigli dati da ego e mente razionale.
Ma li il problema è qui duro da smantellare, il soggetto è ancora in balìa del falso se stesso che, ogni giorno, continua a propinargli dubbi, contro-domande, il tutto per distoglierlo dalla meta e dal fare, dall'ottenere risultati concreti e apprezzabili.
Tutte queste cose il Maestro le sa, le conosce, le prova e ..però .. le ha superate.
I dubbi devono venire quando uno ha raggiunto la meta dell'altro, allora potrà dire io dubito in questo e quello e spiegare i suoi motivi di dubbio.
Ma mettere in dubbio che una realtà relativa e instabile non sia frutto di una realtà assoluta che la generò .. e come rievocare banalmente le favole di Esopo, quella della Volpe con l'Uva.
L'ego è infatti la Volpe e il Brahman è parimenti l'UVA.
L'uomo fa come la volpe, usa inganno e furbizia e una razionalità che è paradossale del suo perché mistifica e contraddice le sue stesse regole e affermazioni "categoriche".
Per questo un Saggio, divenuto Uno con il Brahman, è come l'UVA, buona, gustosa, alimento, che fà spirito, inebria e sazia.
La Volpe non si addice a un Realizzato, perché il Risvegliato ha capito che non era da denigrare l'Uva, per vanità ed egoismo impotente, quell'uva che stava sul ramo più alto.. dell'albero della Vita: ma bensi era da raggiungere e cibarsene, e diventare Uva e non riprendere mai più la forma egoista di una famelica Volpe impotente e fannullona.
Cosi si lascia l'ego e si lasciano tutte le reincarnazioni e si risorge ..ma si risorge veramente.
Il nettare dell'Uva - Brahman nessuna Maestro lo impone a nessuno, quel nettare vitale, quell'essenza che sazia e inebria di verità assoluta e di vera Pace e Potenza Eterna, non si raggiunge con un semplice salterello da Volpini

La volpe dovrà trasformarsi in scoiattolo e arrampicarsi se la vuole, dovrà fare forti sacrifici interiori, dovrà smetterla di credere che un qualche Maggiordomo scenda a portargliela gratuitamente, o avere semplice fede che detta "manna" scenda dal cielo per divina provvidenza di qualcun altro.
Cosi la Volpe umana, feroce e mai sazia, diventa scoiattolo e Guru, dolce e intraprendente.
E solo cosi troverà CIO' CHE OGNI ESSERE INTELLIGENTE DOVREBBE CERCARE.
Gli altri? Chi ha dubbi ancora, chi non si fida di chi è esperto conoscitore di ogni cosa, dalla Sruti allo Yoga, dal fare a raggiungere la totale Liberazione, è solo uno stolto e un ignorante, esattamente come diceva l'Amico Gotama ben 25 secoli fa.
E io devo ripetere le stesse cose perché le stesse cose ho raggiunto, svelato: come lui scrive,
ci sono mondi e cose cosi fini, difficili da vedere, difficili da raggiungere, difficile da provare.
Ma chi si fa asceta dentro di Sé .. può raggiungerle.
E anche fossi l'unico al mondo, oggi e sulla terra (e spero di no), ci sono stati prima di me, persone, grandi maestri antichi del passato, che ben hanno detto, a loro modo e maniera dei loro tempi lontani, LE STESSE COSE CHE IO RICONFERMO PER DIRETTA ESPERIENZA.
Il mio segreto? Lo ha confermato il Buddha stesso: passione, insistenza, grande discriminazione e voglia di capire PERSINO LE VIRGOLE di quello che hanno scritto Lui Vishnu-Buddha detto L'Uno sulla terra e Adi Shankara detto il Siva in terra (cioè LA STESSA IDENTICA COSA E PERSONALITA' ULTRA UMANA... L'Uno Siva-Brahman Permanente).
QUINDI:
Chi ha dubbi ha dubbi con sé stesso.
Chi ha fretta ha paura di non farcela.
Chi rinuncia rinuncia al Vero Sé Stessi.
-------------
Il mio consiglio è per chiunque passerà a leggerci è:
NON SIATE VOLPI .. SIATE UVA!

E se nò fate come vi aggrada, come dicevan i monaci.
Io, che non sono più ne io ne un "io" .. resto e sono L'Uno nell'Uno, perché identico sono, cosi io sono.. nel più intimo dell'intimo, e cosi effettivamente sono sempre


il tempo di fingersi volpino tra i volponi .. è finito da un pezzo per Me..


Eroe per Caso- Risvegliato
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Reputazione : 8137
Data d'iscrizione : 06.02.15
Re: Essere o non Essere, Amleto
Non mi sento e non sono sono volpe , in quanto non degrino questo cammino anzi , lo metto sul piedistallo in quanto UNICO e. ALTISSIMO .
Nemmeno sono Uva , perche niente ho raggiunto , a parte la parlantina e du parole a memoria .
Se mi sento volpe , é quella che non sa se riuscirá ad arrivare all'Uva .
Non é paura , ma il non accettare di non raggiungere a cio che aspiro , il non accettare di essere un coglione in un mondo fantastico .
Ed é doloroso sentirsi tanto distante dal proprio Centro , ed é proprio da questo dolore che voglio uscire per rirpendermi la mia Vera Identitá , il Bramhan.
Ed é questo dolore che mi fa diventare frenetico , e cosi come la volpe che capendo e vedendo l' Uva come vero e unico cibo , cerca di fare mille saltelli inutili per arrivare al ramo, senza caricare e fare un bel salto in alto per poi raggiungerla.
É affidandosi a Se Stessi che si raggiunge , ma quando anche questo affidamento si fa fiacco perche la fiducia vien a mancare, é veramente brutto .
Non si vuole essere volpe ma nemmeno si pensa che ci sia la possibiletá di diventare Uva , perché mille saltelli non servono a nulla.
E allora si rimane in quel vuoto da cui in tutti i modi si vuole uscire , anche un saltello un poco piu in alto aiuterebbe la stupida volpe a uscire dal vuoto , a riprendere la fiducia , eppure ecco che non riesce .
Ma non é colpa ovviamente di nessuno , la forza vien dalla volpe.
Se vi é sofferenza in questo falso mondo , e questo stesso che si palesa come sofferenza . E per chi ci sguazza dentro fino al collo accorgendosene , é di una pesantezza indicibile .
Non é come dice Amleto , uno stiletto e via .. purtroppo.
Nemmeno sono Uva , perche niente ho raggiunto , a parte la parlantina e du parole a memoria .
Se mi sento volpe , é quella che non sa se riuscirá ad arrivare all'Uva .
Non é paura , ma il non accettare di non raggiungere a cio che aspiro , il non accettare di essere un coglione in un mondo fantastico .
Ed é doloroso sentirsi tanto distante dal proprio Centro , ed é proprio da questo dolore che voglio uscire per rirpendermi la mia Vera Identitá , il Bramhan.
Ed é questo dolore che mi fa diventare frenetico , e cosi come la volpe che capendo e vedendo l' Uva come vero e unico cibo , cerca di fare mille saltelli inutili per arrivare al ramo, senza caricare e fare un bel salto in alto per poi raggiungerla.
É affidandosi a Se Stessi che si raggiunge , ma quando anche questo affidamento si fa fiacco perche la fiducia vien a mancare, é veramente brutto .
Non si vuole essere volpe ma nemmeno si pensa che ci sia la possibiletá di diventare Uva , perché mille saltelli non servono a nulla.
E allora si rimane in quel vuoto da cui in tutti i modi si vuole uscire , anche un saltello un poco piu in alto aiuterebbe la stupida volpe a uscire dal vuoto , a riprendere la fiducia , eppure ecco che non riesce .
Ma non é colpa ovviamente di nessuno , la forza vien dalla volpe.
Se vi é sofferenza in questo falso mondo , e questo stesso che si palesa come sofferenza . E per chi ci sguazza dentro fino al collo accorgendosene , é di una pesantezza indicibile .
Non é come dice Amleto , uno stiletto e via .. purtroppo.
U F O- Guru
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Re: Essere o non Essere, Amleto
Ma UFO, se ho capito bene non serve saltare come una volpe, ma scalare ed essere come uno scoiattolo...UFO ha scritto:E allora si rimane in quel vuoto da cui in tutti i modi si vuole uscire , anche un saltello un poco piu in alto aiuterebbe la stupida volpe a uscire dal vuoto , a riprendere la fiducia , eppure ecco che non riesce .
Ma non é colpa ovviamente di nessuno , la forza vien dalla volpe.

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Scherzando, si può dire di tutto, anche la verità.
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Il pensare è per me un male.
Il non pensare è per me un bene. (DN9 v.18)
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L'uomo deve elevare sé stesso per mezzo di sé stesso.
Poiché solo egli stesso può essere l'amico o il nemico di sé stesso.(BG)
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Ogni realtà, materia, sensazioni, percezioni, conoscenza e realtà condizionate non sono me. Non sono mie. Perciò da esse distaccatevi. Quel distacco è pace, che va al di là di ogni legame. (SN 4.16)
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cassania- Guru
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U F O- Guru
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Re: Essere o non Essere, Amleto
Non è una metafora, o magari si,
la volpe è cassania,
lo scoiattolo sei tu
e l'Uva .. un qualcun altro
mah, e tu valle a capire le favole
la volpe è cassania,
lo scoiattolo sei tu
e l'Uva .. un qualcun altro

mah, e tu valle a capire le favole

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Colui che comprende creazione e dissoluzione, apparizione e scomparsa degli esseri, saggezza e ignoranza, deve essere chiamato Bhagavan. Le armi non fendono il Sé, il fuoco non lo brucia, non lo bagnano le acque ne lo secca il vento; Egli è detto il non manifesto, l'impensabile, immutabile, insondabile, impermeabile, non soggetto a Darma e Karma.
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