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2/19/2019, 22:54 Da kardec
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video con strane luci bianche
1/19/2018, 11:08 Da kardec
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Fatture esistono? Hanno sintomi?
2/16/2018, 12:02 Da Magika
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12/1/2017, 12:59 Da Eroe per Caso
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11/13/2017, 09:56 Da celeste09
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confesso che mi sento un po' fuori posto a scrivere in questo spazio. Spero di avere in risposta opinioni serie.
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Saccavibhanga Sutta - Determinazione della verità
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Saccavibhanga Sutta - Determinazione della verità
Il Sublime
si rivolse ai monaci: "Dal Compiuto a Benâres, alla Pietra del Vate, nel parco delle gazzelle, è stata messa in moto l'incomparabile ruota della Dottrina, che non può essere ostacolata da alcun asceta, sacerdote, dio, cattivo o santo spirito, o da chiunque altro al mondo.
Essa è l'annunciazione, l'esposizione, la dichiarazione, la dimostrazione, la rivelazione delle quattro sante verità: le sante verità del dolore, dell'origine del dolore, della fine del dolore e della via che conduce alla fine del dolore. Seguite, monaci, Sâriputto e Mogallâno; riferitevi a loro: i monaci sapienti sono i benefattori dei loro condiscepoli.
Quasi come una genitrice è Sâriputto; quasi come una nutrice è Mogallâno. Sâriputto guida al frutto dell'audizione; Mogallâno al sommo bene.
Sâriputto può estesamente rivelare le quattro sante verità."
Questo disse il Sublime, poi, si alzò e rientrò nella dimora
Poco dopo l'on. Sâriputto si rivolse ai monaci: "Qual è la santa verità del dolore? Nascita è dolore, vecchiaia è dolore, morte è dolore; sono dolore tristezza, afflizione, tormento, strazio, disperazione e non ottenere quel che si brama: insomma, i cinque tronchi dell'attaccamento sono dolore. E che è, amici, la nascita? Quel che dei diversi esseri in ogni classe di esseri è nascita, rinascita, produzione, generazione, rigenerazione, manifestazione dei cinque tronchi [dell'individualità], l'assunzione delle sedi [dei sensi]: questo si chiama nascita. E che è, amici, la vecchiaia? Quel che dei diversi esseri in ogni classe di esseri è invecchiamento, decadimento, consumazione, incanutimento, raggrinzamento, appassirsi della vita, alterarsi dei sensi: questo si chiama vecchiaia.
E che è, amici, la morte? Quel che dei diversi esseri in ogni classe di esseri è sparire, svanire, dissolversi, trapassare, defungere, morire, compiere il tempo, la disunione dei tronchi, la decomposizione del cadavere: questo si chiama morte.
E che è, amici, la tristezza? Quello di chi incorre in questa o quella perdita, di chi prova questo o quel dolore è sconforto, cordoglio, interno affanno, interna angoscia: questo si chiama tristezza.
E che è, amici, l'afflizione? Quello di chi incorre in questa o quella perdita, di chi prova questo o quel dolore è affliggimento, lagnanza, lamento e tribolazione: questo si chiama afflizione.
E che è, amici, il tormento? Quello che è dolore corporeo, tormento corporeo, dolore di contatto fisico che si prova come sofferenza: questo si chiama tormento.
E che è amici, lo strazio? Quello che è dolore spirituale, tormento spirituale, dolore di contatto mentale che si prova come sofferenza: questo si chiama strazio.
E che è, amici, la disperazione? Quello di chi incorre in una perdita, di chi prova un dolore è struggersi, affannarsi, accasciarsi e disperarsi: questo si chiama disperazione.
E che dolore è il non ottenere quel che si brama? Negli esseri soggetti alla nascita, sorge questo desiderio: 'Ah, se noi non fossimo soggetti alla nascita, se la nascita non ci sopravvenisse!' Ma ciò non si ottiene col bramare, e non ottenere ciò che si brama: questo appunto è dolore. Negli esseri soggetti alla vecchiaia, alla morte, alla tristezza, all'afflizione, al tormento, allo strazio e alla disperazione sorge questo desiderio: 'Ah, se tutto ciò non ci accadesse!' Ma ciò non si ottiene col bramare, e non ottenere ciò che si brama: questo appunto è dolore.
E che dolore sono i cinque tronchi dell'attaccamento? Questo: i tronchi dell'attaccamento alla forma, alla sensazione, alla percezione, alla concezione, alla coscienza sono i cinque attaccamenti che danno dolore.
E che è, amici, la santa verità dell'origine del dolore? È questa sete, legata all'esistenza, congiunta al piacere della soddisfazione che si appaga qua e là: è la sete del sesso, dell'essere e del benessere.
E che è, amici, la santa verità della fine del dolore? È l'estinzione e la fine assoluta, l'abbandono, la rinuncia, la liberazione, il distacco da questa sete.
E che è, amici, la santa verità della via che conduce alla fine del dolore? È appunto questo santo sentiero ottopartito, ossia: retta cognizione, retta intenzione, retta parola, retta azione, retta vita, retto sforzo, retta meditazione, retto raccoglimento.
E che è, amici, retta cognizione? È conoscenza del dolore, della sua origine, della sua fine, della via che conduce alla sua fine.
E retta intenzione? È intenzione di rinunciare, di non odiare, di non nuocere.
E retta parola? È astensione da menzogna, da calunnia, da ingiuria, da vaniloquio.
E retta azione? È astensione dal togliere la vita ad altri esseri, dal prendere il non dato, dall'indulgere alla lussuria.
E retta vita? Ecco, amici, il santo discepolo, abbandonando la falsa vita, sostenta la vita con mezzi non biasimevoli.
E il retto sforzo? Ecco, amici, un monaco desta e sforza la volontà, s'arma d'energia, prepara l'animo alla lotta per non far sorgere, non sorte, malefiche cose; per abbattere, già sorte, malefiche cose; per far sorgere, non sorte, benefiche cose; per far restare, moltiplicare, sviluppare, completare, già sorte, benefiche cose.
E la retta meditazione? Ecco, amici, un monaco dimora nel corpo considerando il corpo; dimora nelle sensazioni considerando le sensazioni; dimora nell'animo considerando l'animo; dimora tra le cose considerando le cose: sempre vigilante, cosciente, meditante, lungi dalle brame e dalle cure del mondo.
E il retto raccoglimento? Ecco, amici, un monaco, ben lungi da brame, da cose non salutari, in senziente, pensante, nata da pace beata serenità, raggiunge il grado della prima contemplazione;
dopo compimento del sentite e pensare, raggiunge l'interna calma, l'unità dell'animo, la libera di sentire e pensare, nata dal raccoglimento beata serenità, la seconda contemplazione;
in serena pace dimora egli equanime, savio, chiaro cosciente, provando nel corpo quella felicità di cui i santi dicono 'l'equanime savio vive felice', e così raggiunge la terza contemplazione,
e dopo rigetto di gioie e dolori, dopo annientamento di letizia e tristezza anteriore, egli raggiunge la non triste, non lieta, equanime, savia, perfetta purezza, la quarta contemplazione.

Essa è l'annunciazione, l'esposizione, la dichiarazione, la dimostrazione, la rivelazione delle quattro sante verità: le sante verità del dolore, dell'origine del dolore, della fine del dolore e della via che conduce alla fine del dolore. Seguite, monaci, Sâriputto e Mogallâno; riferitevi a loro: i monaci sapienti sono i benefattori dei loro condiscepoli.
Quasi come una genitrice è Sâriputto; quasi come una nutrice è Mogallâno. Sâriputto guida al frutto dell'audizione; Mogallâno al sommo bene.
Sâriputto può estesamente rivelare le quattro sante verità."

Questo disse il Sublime, poi, si alzò e rientrò nella dimora

Poco dopo l'on. Sâriputto si rivolse ai monaci: "Qual è la santa verità del dolore? Nascita è dolore, vecchiaia è dolore, morte è dolore; sono dolore tristezza, afflizione, tormento, strazio, disperazione e non ottenere quel che si brama: insomma, i cinque tronchi dell'attaccamento sono dolore. E che è, amici, la nascita? Quel che dei diversi esseri in ogni classe di esseri è nascita, rinascita, produzione, generazione, rigenerazione, manifestazione dei cinque tronchi [dell'individualità], l'assunzione delle sedi [dei sensi]: questo si chiama nascita. E che è, amici, la vecchiaia? Quel che dei diversi esseri in ogni classe di esseri è invecchiamento, decadimento, consumazione, incanutimento, raggrinzamento, appassirsi della vita, alterarsi dei sensi: questo si chiama vecchiaia.
E che è, amici, la morte? Quel che dei diversi esseri in ogni classe di esseri è sparire, svanire, dissolversi, trapassare, defungere, morire, compiere il tempo, la disunione dei tronchi, la decomposizione del cadavere: questo si chiama morte.
E che è, amici, la tristezza? Quello di chi incorre in questa o quella perdita, di chi prova questo o quel dolore è sconforto, cordoglio, interno affanno, interna angoscia: questo si chiama tristezza.
E che è, amici, l'afflizione? Quello di chi incorre in questa o quella perdita, di chi prova questo o quel dolore è affliggimento, lagnanza, lamento e tribolazione: questo si chiama afflizione.
E che è, amici, il tormento? Quello che è dolore corporeo, tormento corporeo, dolore di contatto fisico che si prova come sofferenza: questo si chiama tormento.
E che è amici, lo strazio? Quello che è dolore spirituale, tormento spirituale, dolore di contatto mentale che si prova come sofferenza: questo si chiama strazio.
E che è, amici, la disperazione? Quello di chi incorre in una perdita, di chi prova un dolore è struggersi, affannarsi, accasciarsi e disperarsi: questo si chiama disperazione.
E che dolore è il non ottenere quel che si brama? Negli esseri soggetti alla nascita, sorge questo desiderio: 'Ah, se noi non fossimo soggetti alla nascita, se la nascita non ci sopravvenisse!' Ma ciò non si ottiene col bramare, e non ottenere ciò che si brama: questo appunto è dolore. Negli esseri soggetti alla vecchiaia, alla morte, alla tristezza, all'afflizione, al tormento, allo strazio e alla disperazione sorge questo desiderio: 'Ah, se tutto ciò non ci accadesse!' Ma ciò non si ottiene col bramare, e non ottenere ciò che si brama: questo appunto è dolore.
E che dolore sono i cinque tronchi dell'attaccamento? Questo: i tronchi dell'attaccamento alla forma, alla sensazione, alla percezione, alla concezione, alla coscienza sono i cinque attaccamenti che danno dolore.
E che è, amici, la santa verità dell'origine del dolore? È questa sete, legata all'esistenza, congiunta al piacere della soddisfazione che si appaga qua e là: è la sete del sesso, dell'essere e del benessere.
E che è, amici, la santa verità della fine del dolore? È l'estinzione e la fine assoluta, l'abbandono, la rinuncia, la liberazione, il distacco da questa sete.
E che è, amici, la santa verità della via che conduce alla fine del dolore? È appunto questo santo sentiero ottopartito, ossia: retta cognizione, retta intenzione, retta parola, retta azione, retta vita, retto sforzo, retta meditazione, retto raccoglimento.
E che è, amici, retta cognizione? È conoscenza del dolore, della sua origine, della sua fine, della via che conduce alla sua fine.
E retta intenzione? È intenzione di rinunciare, di non odiare, di non nuocere.
E retta parola? È astensione da menzogna, da calunnia, da ingiuria, da vaniloquio.
E retta azione? È astensione dal togliere la vita ad altri esseri, dal prendere il non dato, dall'indulgere alla lussuria.
E retta vita? Ecco, amici, il santo discepolo, abbandonando la falsa vita, sostenta la vita con mezzi non biasimevoli.
E il retto sforzo? Ecco, amici, un monaco desta e sforza la volontà, s'arma d'energia, prepara l'animo alla lotta per non far sorgere, non sorte, malefiche cose; per abbattere, già sorte, malefiche cose; per far sorgere, non sorte, benefiche cose; per far restare, moltiplicare, sviluppare, completare, già sorte, benefiche cose.
E la retta meditazione? Ecco, amici, un monaco dimora nel corpo considerando il corpo; dimora nelle sensazioni considerando le sensazioni; dimora nell'animo considerando l'animo; dimora tra le cose considerando le cose: sempre vigilante, cosciente, meditante, lungi dalle brame e dalle cure del mondo.
E il retto raccoglimento? Ecco, amici, un monaco, ben lungi da brame, da cose non salutari, in senziente, pensante, nata da pace beata serenità, raggiunge il grado della prima contemplazione;
dopo compimento del sentite e pensare, raggiunge l'interna calma, l'unità dell'animo, la libera di sentire e pensare, nata dal raccoglimento beata serenità, la seconda contemplazione;
in serena pace dimora egli equanime, savio, chiaro cosciente, provando nel corpo quella felicità di cui i santi dicono 'l'equanime savio vive felice', e così raggiunge la terza contemplazione,
e dopo rigetto di gioie e dolori, dopo annientamento di letizia e tristezza anteriore, egli raggiunge la non triste, non lieta, equanime, savia, perfetta purezza, la quarta contemplazione.
_________________

Colui che comprende creazione e dissoluzione, apparizione e scomparsa degli esseri, saggezza e ignoranza, deve essere chiamato Bhagavan.
Le armi non fendono il Sé, il fuoco non lo brucia, non lo bagnano le acque ne lo secca il vento;
Esso è detto il non-manifesto, l'impensabile, immutabile, insondabile, impermeabile, non soggetto a Darma e Karma.
Lancillotto2013- Guru
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Re: Saccavibhanga Sutta - Determinazione della verità
Si noti che oltre a rinunciare a difetti, malevolenza, si devono evitare "azioni e desideri sadomasochisti" sia verso di noi che verso gli altri.
L'attaccamento è quando sesso, sete di potere e denaro, desiderio di fare del male diventa sia acuto che cronico, ci comanda a tal punto questa serie di "Falsi Bisogni" del tutto egoistici e vanitosi da indurci in continue e ripetitive cadute e passi falsi, uno schiavismo da noi scambiato per essere ns. effettivo IO e desiderio giusto, mentre invece è desiderio di mente egoica .. che è un egregora, ciòè il fantasma, il grumo di pensieri-azioni negative che ci portiamo dietro, non sempre ben visibili ma.. sempre pronte a prendere il comando dentro di noi, inducendoci a fare cose impensabili, spesso del tutto assurde, illogiche e pericolose, quindi non positive e produttive.
Le brame sono anche nel desiderio concitato di diversi esprimere a parole vane e vuote, il cercare la compagnia altrui per paura di solitudine.. dato che la Mente Egoica mette in atto qualsiasi sistema, di domanda e risposta dentro di noi, di adulazione - illusione - offesa, il tutto sempre per cercare di riempire la ns. vita, non lasciandoci nemmeno un minuto al giorno per strarsene finalmente ZITTA e inattiva, unico modo con cui ci possiamo dedicare a Noi stessi .. al riflettere con calma interiore e riappacificata tranquillità interna a corpo - mente - animo - spirito.
Il nostro Sé (IO superiore per la gnostica occidentale) cioè il il ns SOGGETTIVO più intimo richiede fiducia ma anche riflessione e calma, in altro modo non ci sarà possibile riconoscerlo, unirlo e lasciarsi unire da Lui (che è Coscienza), e poi anche un giorno .. poterlo superare e sciogliere dalla catene creazionali .. nell'OGGETTIVO
L'attaccamento è quando sesso, sete di potere e denaro, desiderio di fare del male diventa sia acuto che cronico, ci comanda a tal punto questa serie di "Falsi Bisogni" del tutto egoistici e vanitosi da indurci in continue e ripetitive cadute e passi falsi, uno schiavismo da noi scambiato per essere ns. effettivo IO e desiderio giusto, mentre invece è desiderio di mente egoica .. che è un egregora, ciòè il fantasma, il grumo di pensieri-azioni negative che ci portiamo dietro, non sempre ben visibili ma.. sempre pronte a prendere il comando dentro di noi, inducendoci a fare cose impensabili, spesso del tutto assurde, illogiche e pericolose, quindi non positive e produttive.
Le brame sono anche nel desiderio concitato di diversi esprimere a parole vane e vuote, il cercare la compagnia altrui per paura di solitudine.. dato che la Mente Egoica mette in atto qualsiasi sistema, di domanda e risposta dentro di noi, di adulazione - illusione - offesa, il tutto sempre per cercare di riempire la ns. vita, non lasciandoci nemmeno un minuto al giorno per strarsene finalmente ZITTA e inattiva, unico modo con cui ci possiamo dedicare a Noi stessi .. al riflettere con calma interiore e riappacificata tranquillità interna a corpo - mente - animo - spirito.
Il nostro Sé (IO superiore per la gnostica occidentale) cioè il il ns SOGGETTIVO più intimo richiede fiducia ma anche riflessione e calma, in altro modo non ci sarà possibile riconoscerlo, unirlo e lasciarsi unire da Lui (che è Coscienza), e poi anche un giorno .. poterlo superare e sciogliere dalla catene creazionali .. nell'OGGETTIVO

Ultima modifica di Admin il 8/29/2015, 17:21, modificato 1 volta
Eroe per Caso- Risvegliato
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Re: Saccavibhanga Sutta - Determinazione della verità
Concordo pienamente.
E quando si supera questa cosa a volte si sente la mente che vuole fare breccia alla quiete , come dell'acqua ( mente ) che cerca di spegnere del fuoco ( quiete ). Ma se si è abbastanza consapevoli per riconoscerla , non puo fare danni.
Inoltre quando non ha appigli " interni " prova anche con elementi esterni , eccome se ci prova !
E quando si supera questa cosa a volte si sente la mente che vuole fare breccia alla quiete , come dell'acqua ( mente ) che cerca di spegnere del fuoco ( quiete ). Ma se si è abbastanza consapevoli per riconoscerla , non puo fare danni.
Inoltre quando non ha appigli " interni " prova anche con elementi esterni , eccome se ci prova !

_________________
"Coloro che hanno superato il vasto oceano,
Lasciando lontano le terre basse,
Mentre altri legano ancora le loro fragili zattere,
Sono salvati dalla saggezza senza eguali."

U F O- Guru
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Re: Saccavibhanga Sutta - Determinazione della verità
Vorrei citare questi bellissimi versetti , presi del Il gran gioiello della discriminazione :
".......
228. Benché il vaso sia una modificazione dell’argilla, esso non si differenzia da questa. Il vaso, nella sua natura, è ovunque identico all’argilla. Se lo si chiama vaso è solo per semplice convenzione.
229. Nessuno può dire che la natura di una brocca sia qualcosa di diverso dall’argilla di cui è fatta. La brocca quindi viene immaginata reale ma la realtà suprema (paramartha) è l’argilla.
230. L’intera esistenza, essendo l’effetto del reale Brahman, non può essere nient’altro che Brahman, perché non può esistere indipendentemente da esso. Chi sostiene il contrario è sotto l’impressione dell’illusione e parla come un addormentato.......... "
".......
228. Benché il vaso sia una modificazione dell’argilla, esso non si differenzia da questa. Il vaso, nella sua natura, è ovunque identico all’argilla. Se lo si chiama vaso è solo per semplice convenzione.
229. Nessuno può dire che la natura di una brocca sia qualcosa di diverso dall’argilla di cui è fatta. La brocca quindi viene immaginata reale ma la realtà suprema (paramartha) è l’argilla.
230. L’intera esistenza, essendo l’effetto del reale Brahman, non può essere nient’altro che Brahman, perché non può esistere indipendentemente da esso. Chi sostiene il contrario è sotto l’impressione dell’illusione e parla come un addormentato.......... "
_________________
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Lasciando lontano le terre basse,
Mentre altri legano ancora le loro fragili zattere,
Sono salvati dalla saggezza senza eguali."

U F O- Guru
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Re: Saccavibhanga Sutta - Determinazione della verità
Hai voglia se ci provano, sia i visibili che gli invisibli, oggi è tutto il giorno che me li trovo tra i piedi.. mille sguardi, mille inseguimenti .. vado là .. tutti dietro in quell'angolino.. vado di là .. idem.
E' vero che "ci sono anche gli altri" .. ma sono sicuro che se dovessi mettermi in un qualche negozio, piazza, luogo .. dovrei portarmi il SEMAFORINO PORTATILE SULLA SCHIENA.. son sempre tra le scatole.
Lo scopo è distrarre, innervosire, farsi notare e farti notare appunto che esiste un mondo ed esistono gli altri .. di modo che tu NON POSSA PENSARE A TE STESSO.
E non ti aggiungo fenomeni particolari che anche altri hanno ben visto e vissuto dopo che gli spiegai come fare la Nidra: ombre botti passi contatti .. ecc..
Ieri eravamo a casa con amici a casa .. a un certo punto inziano a bussare alla porta .. ma da dentro e non da fuori (infatti fuori non c'era nessuno) e noi eravamo tutti quanti ben seduti al tavolo a mangiare.
E te ne potrei raccontare tante e tante, alcune ancora più evidenti di questa, ma sono cose che a un ricercatore meditante .. devono far ridere e non devono suscitare nessuna paura, nessun interesse e nessun rilievo e importanza.
Se un sakka o una persona (vivente) sensitiva ti stà pensando, ti disturba, stà disturbando prima di tutto se stesso e non te, favorendo "in maniera servile" il tetro gioco della Mente, con beneplacito del suo Guardiano (Mara).
Quindi tali disturbi ..che non disturbano un Mago esperto di ritualistica.. devono essere resi insignificanti e banali da uno Yogi in cerca di Compiuta Liberazione, dato che uno Yogi và più in alto del più alto dei Magi.
Ovviamente non parlo di gente che pubblica queste cose per pubblicità e opera a pagamento, ne di fantomatici "maestri - illuminati - cartomanti e maghetti" che in realtà non sanno che cosa sia fare Magia: la maggioranza di essi sono dotati di falsa chiacchera e false promesse .. prendono polli da spennare e mai hanno avuto un qualche potere Magico, Telepatico, Taumaturgico e di Lettura del passato - presente - futuro.
(il chè va anche ..benissimo cosi, anche perché poi.. purtroppo.. ci sono anche quelli che, avendo doti medianiche, rovinano la vita altri e dannano per se stessi da deficienti e folli per molte esistenze loro .. attuali, prossime, e successive).
Tutto ciò richiede anni, esperienza, conoscere dal vero persone e fare tanta tanta pratica, senza lasciarsi fermare da nessuno: sappi che manco venissero da te apparendoti Geova o Belzebub un vero Yogi si spaventa, si impaurisce, si arrabbia più di tanto o resta bloccato da questi casi (estremi).
Uno Yogi non si sposta d'un millimetro. Si sposta solo quando lo vuole lui e fa ciò che vuole nel modo in cui vuole farlo. Totalmente equilibrato e padrone in ogni situazione psichica e ultra - psichica.
Per questo uno Yogi và più alto di un Maestro Gnostico; non ha paura, dubbi e timori e nessun dio lo comanda o lo schiavizza, Libero e Completo illimitato camminando.. vola.

E' vero che "ci sono anche gli altri" .. ma sono sicuro che se dovessi mettermi in un qualche negozio, piazza, luogo .. dovrei portarmi il SEMAFORINO PORTATILE SULLA SCHIENA.. son sempre tra le scatole.
Lo scopo è distrarre, innervosire, farsi notare e farti notare appunto che esiste un mondo ed esistono gli altri .. di modo che tu NON POSSA PENSARE A TE STESSO.
E non ti aggiungo fenomeni particolari che anche altri hanno ben visto e vissuto dopo che gli spiegai come fare la Nidra: ombre botti passi contatti .. ecc..
Ieri eravamo a casa con amici a casa .. a un certo punto inziano a bussare alla porta .. ma da dentro e non da fuori (infatti fuori non c'era nessuno) e noi eravamo tutti quanti ben seduti al tavolo a mangiare.
E te ne potrei raccontare tante e tante, alcune ancora più evidenti di questa, ma sono cose che a un ricercatore meditante .. devono far ridere e non devono suscitare nessuna paura, nessun interesse e nessun rilievo e importanza.
Se un sakka o una persona (vivente) sensitiva ti stà pensando, ti disturba, stà disturbando prima di tutto se stesso e non te, favorendo "in maniera servile" il tetro gioco della Mente, con beneplacito del suo Guardiano (Mara).
Quindi tali disturbi ..che non disturbano un Mago esperto di ritualistica.. devono essere resi insignificanti e banali da uno Yogi in cerca di Compiuta Liberazione, dato che uno Yogi và più in alto del più alto dei Magi.
Ovviamente non parlo di gente che pubblica queste cose per pubblicità e opera a pagamento, ne di fantomatici "maestri - illuminati - cartomanti e maghetti" che in realtà non sanno che cosa sia fare Magia: la maggioranza di essi sono dotati di falsa chiacchera e false promesse .. prendono polli da spennare e mai hanno avuto un qualche potere Magico, Telepatico, Taumaturgico e di Lettura del passato - presente - futuro.
(il chè va anche ..benissimo cosi, anche perché poi.. purtroppo.. ci sono anche quelli che, avendo doti medianiche, rovinano la vita altri e dannano per se stessi da deficienti e folli per molte esistenze loro .. attuali, prossime, e successive).
Tutto ciò richiede anni, esperienza, conoscere dal vero persone e fare tanta tanta pratica, senza lasciarsi fermare da nessuno: sappi che manco venissero da te apparendoti Geova o Belzebub un vero Yogi si spaventa, si impaurisce, si arrabbia più di tanto o resta bloccato da questi casi (estremi).
Uno Yogi non si sposta d'un millimetro. Si sposta solo quando lo vuole lui e fa ciò che vuole nel modo in cui vuole farlo. Totalmente equilibrato e padrone in ogni situazione psichica e ultra - psichica.
Per questo uno Yogi và più alto di un Maestro Gnostico; non ha paura, dubbi e timori e nessun dio lo comanda o lo schiavizza, Libero e Completo illimitato camminando.. vola.


Eroe per Caso- Risvegliato
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Re: Saccavibhanga Sutta - Determinazione della verità
@U F O ha scritto:Vorrei citare questi bellissimi versetti , presi del Il gran gioiello della discriminazione :
".......
228. Benché il vaso sia una modificazione dell’argilla, esso non si differenzia da questa. Il vaso, nella sua natura, è ovunque identico all’argilla. Se lo si chiama vaso è solo per semplice convenzione.
E se riduciamo l'uomo - coporeo .. vedremo che esso è fatto di un solido e liquidi =argilla.
E se riduciamo qualsiasi essere con Forma = vedremo la stessa cosa .. gli elementi sono sempre gli stessi che lo componevano la Forma = terra acqua aria e fuoco.
E se riduciamo tutto all'osso .. si sono cellule, batteri che però sono atomi che però sono Neutroni e Protoni (materia e antimateria) che sono pero Fotoni di luce, che però non hanno massa e vanno "stranamente e per una loro intelligenza inspiegabile" avanti e indietro nella linea del tempo, e questi perdono massa e appaiono "pura vibrazione d'energia" ( e come fanno questi a diventar fantasmi senza massa e apparire semplice vibrazione ed energia ..se una macchina e un uomo li osserva? e restare invece particelle aventi massa propria se nessuno le osserva?), e poi questi si scopre che son neutrini e poi strisce d'energia, e poi ancora? Forse sono solo sempre state "una semplice vibrazione.. un movimento meccanico è infatti una frequenza, uno spostamento".
Si dice che la Dea Maya abbia in mano tutto questo Samsara, e lei, tenedo la Ruota del Kamma con una mano, con l'altra muova facendola "rotare" tutta la creazione illusoria relativistica. E questo è "uno strano movimento... che mi ricorda il movimento-spostamento detto appena sopra".
Infine, per farla breve, un atomo di un tavolo di vetro, un atomo di una sedia di legno e un atomo di un corpo umano sono esattamente la stessa cosa = ATOMI UGUALI.
Non v'è quindi nessuna differenza tra corpo umano e un tavolo, una sedia, un muro, un pezzo d'acciaio stampato a trancia.
E in ultimo, chi crede nel corpo e li si auto - identifica che chieda a un suo atomo sulle dita
"eih tu piccolo ceffo, tu sei mio, ora spostati dal mio dito e vai sul piede"

" eih tu piccolo atomo MIO .. rispondimi .. dammi risposte .. poiché tu sei parte integrante di me stesso, il MIO corpo"

All'ignorante, al superficiale, allo scettico e al razionalista arguto .. che ci riesce,
.. darò io il premio di 1 milione di dollari, promesso




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